Come fai a sapere se ti serve una Consulenza SEO? Oggi facciamo insieme un’analisi delle caratteristiche che rendono il tuo sito web ottimizzato, almeno per quanto riguarda la SEO on page. In questo articolo troverai tutte le informazioni utili per ottimizzare ogni tua pagina web. Se poi volessi approfondire l’analisi, scopri come condurre una SEO Audit.
SEO on page: Ti propongo un gioco
Prova a fare una ricerca su Google, relativamente a prodotti o servizi del tuo settore merceologico. Il tuo sito appare tra i risultati della ricerca? Nemmeno tra quelli locali? Se la risposta è negativa, non è un buon segno. In questo caso, potresti avere bisogno di un consulente SEO, una figura professionale che ti aiuterà a:
- aumentare la possibilità di avere una posizione elevata sui motori di ricerca
- guadagnare traffico dai social network come Twitter, Facebbok, Linkedin, Google+, ecc
- aumentare i link in ingresso sul sito: chi troverà i tuoi contenuti, se questi saranno interessanti, li segnalerà ad altri utenti, attraverso link che puntano sulle pagine del tuo blog
- migliorare la percezione del tuo brand nel suo settore di riferimento aumentando stima, rilevanza e familiarità dei tuoi utenti
Fattori SEO on page
Quali sono gli elementi SEO che vanno “ottimizzati” perché una pagina web possa essere comprensibile, non solo per i motori di ricerca, ma in primo luogo per le persone?
A monte di questo ragionamento è necessario comprendere quali sono le parole attraverso cui gli utenti cercano informazioni, per uno specifico settore merceologico.
Sulla base dell’analisi delle ricerche degli utenti, bisogna individuare le parole chiave attraverso le quali vogliamo essere trovati e, di conseguenza, stabilire con precisione Title, Description, URL, Alt Tag e tutti gli altri fattori SEO on page più importanti.
Title di una pagina web: cos’è e come ottimizzarlo?
Il Tag Title di una pagina web (o di un articolo) è probabilmente l’elemento SEO on page più importante che Google considera per quanto riguarda l’indicizzazione e il ranking.
È la porzione di testo (qui sopra riportata in viola) attraverso cui Google richiama i contenuti del sito. A patto che le parole utilizzate per titolare la nostra pagina siano pertinenti alla ricerca di informazioni effettuata dall’utente.
Se il tuo sito ha un uso cattivo del tag Title, sarà complicato che il motore di ricerca lo trovi e possa restituirlo come risultato della ricerca di un utente.
Se la tua homepage ha come titolo “Benvenuto”/”Home”, o se usi lo stesso tag title per tutte le pagine del tuo sito, capirai che difficilmente Google riuscirà a indicizzare correttamente il tuo sito.
Un buon Title deve
- essere descrittivo della pagina
- contenere le keyword pertinenti con il contenuto della pagina
- essere compatto, ovvero non superare le 65 battute, spazi compresi, diversamente il titolo verrà troncato e compariranno dei puntini di sospensione che per l’utente equivale ad avere informazioni incomplete su ciò che andrà a trovare dentro la pagina, col risultato che probabilmente non ci cliccherà sopra! Un po’ come accade per questo che vedi qui sotto , che è un mio vecchio blog, aperto diverso tempo fa su WordPress e che oggi mi serve a farti capire quali sono gli errori da non commettere .
- destare curiosità e interesse
- essere (se occorre) persuasivo.
Un brutto Title è
- pieno di keywords
- poco o per nulla descrittivo della pagina
- supera i 70 caratteri
- sterile piatto ed inefficace o fuorviante
- non comunicativo (“Benvenuto”/”Home”) o addirittura inesistente
Cos’è la description di una pagina web?
La Description di una pagina web (o di un articolo) è una breve sintesi del contenuto della pagina, ed è esattamente la porzione di testo mostrata su Google sotto il title SEO. Tra i fattori SEO on page è quello che non migliora, in maniera diretta, l’indicizzazione della pagina. Tuttavia la sua presenza aumenta la possibilità che l’utente licchi su quel risultato.
La description infatti serve a sintetizzare l’argomento della pagina web e a dare indicazioni all’utente. Ma come occorre che sia una description ben fatta?
Rivediamo l’esempio di prima:
Una buona description deve essere
- esaustiva e accattivante
- dare un assaggio del contenuto della pagina
- catturare l’attenzione dell’utente fino a farlo incuriosire e portarlo al click
- essere non più lunga di 140 caratteri, spazi compresi per evitare che Google la tronchi
Se riguardi di il mio “cattivo esempio” ti accorgerai che nessuno di questi parametri è rispettato”. Non è comprensibile, né a google né all’utente, quale sia il contenuto della pagina proposta.
Una brutta Description è
- poco descrittiva e fuorviante
- non sintetizza il contenuto della pagina
- scarsamente significativa per l’utente
- più lunga di 140 caratteri
Il risultato di un lavoro fatto così è diminuire il cosiddetto Click Through Rate, ovvero il numero di click che ricevi dalla SERP (o pagina dei risultati di ricerca).
Cos’è una URL e a cosa serve?
La parola URL sta per Uniform Resource Locator e indica l’indirizzo a cui si trova una pagina web. Esattamente allo stesso modo in cui via, numero civico, città e CAP (che insieme formano il tuo indirizzo) indicano la posizione geografica in cui si trova la tua casa, il tuo ufficio, ecc. Trai i fattori SEO on page ha una certa importanza, in quanto da, anch’essa, informazioni sul contenuto della pagina. Ecco perché una buona url deve essere parlante. Ovvero deve comunicare cosa contiene una certa pagina web.
Una buona Url è:
- comprensibile, quindi leggibile dall’utente,in primis, e dal motore di ricerca
- contiene, coerentemente al titolo e alla description della pagina, le parole chiave attraverso cui vogliamo che gli utenti ci intercettino nelle proprie ricerche
- compatta quanto basta
Controllando le pagine del tuo sito web nella barra degli indirizzi del motore di ricerca, appaiono caratteri incomprensibili e poco significativi? Se la risposta è positiva, stai compromettendo la visibilità del tuo sito web sui motori di ricerca.
Immagina di spedire una lettera senza indicare chiaramente l’indirizzo del ricevente. Come farà il postino a recapitarla? Come faranno gli utenti a rintracciare le tue pagine web se non fai in modo che siano chiaramente “indicizzate”?
Cos’è l’Alt tag per le immagini?
L’Alt tag, o alternative tag è l’insieme di quelle parole chiave che ti permettono di categorizzare le immagini di una pagina web. Categorizzare le immagini aiuta i motori di ricerca a trovare le immagini e organizzarle nei risultati di ricerca.
Ti ricordo che ormai moltissime persone, proprio per l’immediatezza del riconoscimento visivo di una immagine, utilizzano le ricerche per immagini, una modalità che non puoi non tenere in considerazione.
Cos’è il Tag H o Header?
L’Header non è altro che il Titolo di una pagina web. Esistono diverse dimensioni di titolo a seconda dell’importanza che ha all’interno della pagina. Ogni pagina web, secondo le direttive di Google, dovrebbe avere un solo titolo h1, per indicarne l’argomento principale. Questo dev’essere, inoltre, accattivante. Scoprire ma non troppo l’articolo, per renderlo interessante. Anche il titolo H1, oltre ad essere uno dei fattori SEO on page più rilevanti, concorre moltissimo a determinare il tasso di rimbalzo di una pagina. Se è scritto male o poco interessante potrebbe far scappare i tuoi lettori.
Un buon titolo deve essere
- esaustivo e far comprendere il contenuto dell’articolo in maniera concisa e immediata
- incuriosire il lettore per invitarlo a continuare la lettura oltre il titolo stesso
- promettere qualcosa che poi verrà mantenuto all’interno del testo. Se titolo una pagina “La ricetta della marmellata con le pere”, non posso parlare di quanto siano buone le mie pere, senza accennare minimamente alla ricetta
La SEO richiede studio e dedizione
Diffida da chi ti dice che farà in modo che il tuo sito sia al primo posto nelle ricerche di Google. Se non fa riferimento ad alcuno studio del tuo settore merceologico e non riesce a intercettare le parole chiave per le quali ha intenzione di posizionare il sito, ti sta vendendo fuffa.
Posizionare un sito in prima pagina non significa nulla. Anzi, qualcosa può significare: che il tuo interlocutore ha le idee poco chiare sul funzionamento dei motori di ricerca, e su come si faccia a ottimizzare correttamente un sito web.
I fattori SEO onpage di cui ti ho parlato in questo articolo sono aspetti determinanti di qualunque buon lavoro di ottimizzazione. Questa disciplina, tutt’altro che morta, è fatta di tentativi e riscontri, che possono portare il tuo consulente SEO a rivalutare, di volta in volta, le sue strategie.
Seo on page fa rima con contenuti di qualità
Insomma, fare SEO significa comprendere le dinamiche del mercato di riferimento del cliente, e avere un quadro preciso della concorrenza. Ma significa, anche, pubblicare contenuti di qualità e diffonderli attraverso i giusti canali. Che poi sarebbero le piazze virtuali (social e forum) in cui si trovano i tuoi clienti potenziali.
La stesura di preventivo di consulenza SEO dipende dal tuo mercato di riferimento, da quanto è “affollato il tuo settore”, e dal risultato che vuoi ottenere.
Ricorda che una corretta strategia SEO non è sufficiente per vincere nello Z.M.O.T., ma rappresenta indubbiamente un punto imprescindibile di un buon piano di Inbound Marketing.