Quando ci troviamo a scegliere cosa portare in tavola, spesso ci concentriamo principalmente sul sapore e sull’effetto che un determinato alimento può avere sul nostro peso o sui livelli di glicemia. Tutto corretto, su questo non ci sono dubbi. Tuttavia, per adottare un’alimentazione realmente salutare, è fondamentale compiere un passo ulteriore e prendere in considerazione l’esistenza di alcuni alimenti che possono risultare dannosi per il cervello. Quali sono questi cibi? Scopriamolo insieme nelle prossime sezioni dell’articolo.
Cibi che non fanno bene al cervello
Ci sono davvero alimenti che possono nuocere al cervello? La risposta è sì! Si tratta di cibi che, secondo numerose evidenze scientifiche, nel tempo possono favorire la formazione di placche di proteina beta-amiloide, la cui presenza è associata all’insorgenza del morbo di Alzheimer, una delle più gravi patologie neurodegenerative. Tra questi alimenti troviamo, ad esempio, quelli ricchi di grassi trans, sostanze che si rivelano particolarmente dannose per la salute cerebrale.

Tra i principali cibi da evitare o limitare possiamo annoverare la margarina, le carni lavorate, le fritture tipiche dei fast food, i prodotti da forno industriali e confezionati. Un ruolo importante lo rivestono anche i cibi ad alto contenuto di zuccheri semplici, che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 e obesità. Queste condizioni, come dimostrato da diversi studi, aumentano la probabilità di insorgenza della demenza nella terza età.
Il consumo eccessivo di zuccheri semplici, soprattutto all’interno di una dieta sbilanciata, può favorire l’insulino-resistenza, una condizione che, se protratta nel tempo, può compromettere le capacità mnemoniche. Un aspetto meno noto riguarda il fatto che, in presenza di insulino-resistenza, l’organismo risponde anche con una riduzione della neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni.
I cibi che danneggiano l’ippocampo
Quando si parla di memoria, è importante ricordare che l’ippocampo è la regione cerebrale responsabile della gestione dei processi mnemonici. Per preservarne l’efficienza nel tempo, l’attenzione alla qualità della dieta è fondamentale. L’indice glicemico degli alimenti gioca un ruolo cruciale: un indice glicemico elevato espone maggiormente al rischio di deficit nella memoria a breve termine.

Per mantenere la memoria in salute a lungo, è essenziale limitare il consumo di alimenti trasformati e ricchi di conservanti. In questa categoria rientrano patatine confezionate, focacce e pizzette industriali, piatti pronti, salse, sughi già pronti e conserve industriali. Anche i topping dolci per lo yogurt andrebbero consumati con moderazione o evitati.
Questi suggerimenti sono validi in linea generale. È sempre opportuno, quando si parla di alimentazione, consultare il proprio nutrizionista di fiducia per ricevere indicazioni personalizzate e costruire un piano alimentare adatto al proprio stile di vita, che possa includere anche qualche momento di comfort food. La chiave è la moderazione: il benessere deriva dalla costanza delle buone abitudini, non dalle eccezioni occasionali.
Cibi e bevande che provocano neurotossicità
Non c’è dubbio: i cibi che possono risultare dannosi per il cervello, se consumati senza criterio, sono numerosi! Da non trascurare è anche l’effetto neurotossico di alcune bevande, alcolici in primis. Un consumo eccessivo di alcol può portare a una riduzione del volume cerebrale e alterare negativamente il metabolismo dei neurotrasmettitori, influenzando così molteplici funzioni cognitive.

Un consumo abituale e smodato di alcolici può inoltre determinare una carenza di vitamina B1, una condizione che predispone allo sviluppo di encefalopatie. Da segnalare anche il rischio aumentato di sviluppare la sindrome di Korsakoff, una patologia caratterizzata da conseguenze gravi, come la compromissione delle capacità visive e cognitive.
Per prevenire fenomeni di neurotossicità, è importante non eccedere anche con il consumo di grandi predatori marini. Pesci come il tonno e il pesce spada, infatti, tendono ad accumulare elevate quantità di metilmercurio, una sostanza altamente tossica sia per l’organismo che per il sistema nervoso centrale.
Il rapporto tra microbiota intestinale e salute del cervello
Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno messo in luce il ruolo fondamentale della salute del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di batteri e microrganismi che popolano il nostro intestino. Quando questo ecosistema è in equilibrio, l’intero organismo ne trae beneficio. Al contrario, uno squilibrio, noto come disbiosi, aumenta il rischio di declino cognitivo con l’avanzare dell’età.

Per favorire la salute intestinale, è consigliabile limitare fortemente o evitare gli alimenti menzionati in precedenza, che possono favorire processi infiammatori, e prestare attenzione anche alle abitudini alimentari scorrette, come seguire una dieta povera di fibre, tipica di chi consuma poca frutta e verdura.
In conclusione, vale la pena ricordare alcuni nutrienti particolarmente benefici per il cervello. Tra questi spiccano gli acidi grassi essenziali omega 3, che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente e che devono quindi essere assunti tramite l’alimentazione o specifici integratori. Fondamentali sono anche i carboidrati a basso indice glicemico, presenti soprattutto negli alimenti integrali.