Little Sicily 2014: Capo d’Orlando adotta per la prima volta una strategia di promozione integrata, associando all’advertising classica il social media marketing.
Nell’evento convergono arte, cultura, musica, folklore, teatro, artigianato, prodotti tipici e cabaret, in un ricchissimo calendario d’ iniziative che per tre giorni si svolgeranno a Capo d’Orlando, tra Villa Piccolo e l’isola pedonale.
Grazie ad una strategia vincente io e Sonia Gennaro (community manager) siamo riuscite, sui socialnetwork, a rendere Little Sicily una manifestazione con una grande personalità, intrisa di “storie da raccontare”: quelle delle aziende che partecipano all’evento, quella delle persone che hanno condiviso i nostri contenuti, quella di una amministrazione che vuole innovarsi, anche attraverso il modo in cui comunica ai propri cittadini.
Coinvolgere e mettere in rete i diversi stakeholders, è stato imprescindibile per raggiungere l’obiettivo della strategia adottata: renderli evangelist dell’evento, attraverso la valorizzazzione delle peculiarità che contraddistinguono ciascun soggetto, dall’azienda produttrice, all’artista, ai ragazzi del Liceo Artistico di Capo d’Orlando (che hanno realizzato un’infiorata di oltre 35o mq in occasione della manifestazione) affinché si innescassero dinamiche di promozione partecipative .
È stato fondamentale progettare, gestire e analizzare il flusso informativo sui media digitali, e sui social media nello specifico.
Abbiamo stilato un piano editoriale e creato contenuti di quattro tipologie:
Contenuti per intrattenere: sono quei contenuti che consentono di raggiungere anche le persone che ancora non ci conoscono ma sono interessate ai nostri prodotti. Come suggerisce la parola stessa, intrattenimento, presuppone un tipo di contenuto che sia comunque di stampo emotivo, volutamente emotivo, non razionale, un tipo di contenuto che sarà molto condivisibile, e più lo sarà più arricchirà.
Contenuti per persuadere: spingono le persone lungo il sentiero della conversione da visitatori a clienti potenziali, essi usano un approccio emotivo piuttosto che uno razionale.
Contenuti per educare: il contenuto educativo fa un lavoro molto simile al contenuto di intrattenimento; permette di raggiungere persone “in cima all’imbuto della vendita”.
Si differenzia dal primo perché ha un approccio molto razionale all’argomento, cosa che lo porta ad essere altrettanto condivisibile.
Contenuti per convertire: serve un contenuto che converta per poter chiudere un affare: si tratta di quelle motivazioni per le quali un cliente potenziale dovrebbe acquistare il nostro prodotto o servizio. Questi contenuti utilizzano un approccio razionale e non uno emotivo.
Per la promozione della vostra azienda credete sia adeguato acquistare esclusivamente spazi pubblicitari o partecipare a fiere?
Per trasformare il consumatore in cliente e produttore di contenuti sul nostro brand, oggi non bisogna “centrare dei bersagli” (target in inglese significa proprio bersaglio, e fino a qualche tempo fa il cliente potenziale era percepito come tale), ma occorre costruire relazioni, insinuarsi nelle conversazioni dei propri clienti potenziali e fare in modo che questi trovino in noi un valore aggiunto, un’empatia, grazie alla quale ci sceglieranno.
Questo momento, viene chiamato tecnicamente Zero Moment Of Truth, ovvero quel momento in cui uno sconosciuto diventa un prospect, un cliente potenziale.
Durante lo Z.M.O.T. la qualità della relazione che il brand riuscirà ad instaurare col cliente segnerà il suo successo o la sconfitta della sua strategia.
“I marchi di successo non saranno percepiti come commodity, ma come entità in grado di emozionare e soddisfare i propri bisogni.” – Fabio Di Gaetano (Argoserv)
Dialogare con la Rete aiuta a costruire la trama: il racconto di ogni azienda è un discorso che viene costruito grazie all’interazione di questa con i propri clienti. Occorre insomma rimettere al centro le persone, renderle partecipi, considerando che la comunicazione in sé implica comunque una relazione tra emittente e ricevente che si concretizza nello scambio di messaggi, in un dialogo che prevede domande e risposte.
Su queste considerazioni, che vedrò di approfondire in opportunamente, si cela il successo di ogni buona strategia di web marketing.
E Così è stato anche per questa manifestazione. Little Sicily nel 2014 è online su facebook, twitter e google+ .
Abbiamo fatto in modo che tutti i soggetti coinvolti nell’evento dialogassero con il brand, diventassero essi stessi prosumers, quindi produttori di contenuti sulla manifestazione, ciascuno dal proprio punto di vista, abbiamo messo in rete aziende, territorio, cittadini, per raccontare ancora una volta quella Sicilia che Eccelle, fatta essenzialmente di persone, e che è il prodotto della passione per il proprio lavoro e dell’entusiasmo di condividere orgogliosamente le proprie tradizioni.
A proposito seguiteci per tutte le informazioni utili sull’evento e buona terza edizione a tutti! 🙂