Fare Inbound Marketing significa monitorare e saper gestire il “parere della rete” in merito alla tua azienda o ai prodotti/servizi che offri. Essere sempre connessi è un’esigenza di ogni utente, che sia dotato di smartphone di ultimissima generazione o tablet.
La potenza del consiglio degli utenti, il tamtam on line (che poi non è che il corrispettivo del passaparola offline), la condivisione delle esperienze sono fattori determinanti per indirizzare le nostre scelte di consumo.
Shopping 2.0: la mia personale esperienza
Usare il proprio smartphone all’interno di un punto vendita piuttosto che chiedere informazioni al commesso? Non ditemi che non vi è mai capitato.
A me capita in maniera direttamente proporzionale al costo del prodotto o servizio che mi interessaacquistare : dito sul browser del cellulare, e sei subito on line a cercare ogni genere di informazione in grado di avvalorare le nostre scelte: rapporto qualità/prezzo, durata, o semplicemente, funziona?
Bene, ciò che banalmente ho descritto nelle precedenti righe è quanto emerso da una ricerca che Duepuntozero Research, società del gruppo Doxa, harealizzato per l’agenzia di Marketing digitale FIND (www.findsdm.it).
La ricerca è stata sviluppata con lo scopo di studiare nel dettaglio l’impatto che l’utilizzo dei motori di ricerca e, in particolare delle informazioni che si possono trovare attraverso di essi, sta avendo nei processi di decisione e di acquisto degli italiani. Un impatto che non riguarda solo gli acquisti online, come molti ancora erroneamente credono.
A dimostrarlo è proprio il fatto che il 23% degli intervistati decide di acquistare un prodotto nel punto vendita dopo aver effettuato una ricerca tramite smartphone!
Capire le ragioni di questo comportamento è semplice
Chi è alla ricerca di informazioni, sta costruendo la propria percezione della tua azienda attraverso la Brand Identity aziendale (sito web aziendale, campagne di comunicazione tradizionali veicolate attraverso i molteplici mezzi di comunicazione e… perché no, anche il commesso!) ma anche attraverso il parere schietto e sincero di altri utenti.
Questa fase di ricerca delle informazioni viene chiamata tecnicamente Z.M.O.T. ovvero “Zero Moment Of Trouht'”, che tradotto significa letteralmente “momento zero della verità”, ovvero quella fase in cui un potenziale cliente ricerca informazioni sulla vostra offerta commerciale. Avere feedback positivi dalla rete significa vincere nello Z.M.O.T.
Le informazioni che troviamo su un determinato prodotto/servizio influenzano le nostre scelte di consumo.
Fare Inbound Marketing e quindi gestire le informazioni è indispensabile per monitorare la tua Brand Reputation on line!
Si, perchè noi furbastri consumatori web 3.0, anche dopo aver chiesto al commesso, usiamo comunque lo smartphone per verificare e integrare le informazioni ottenute.I greci andavano a Delfi, e per fortuna noi l’oracolo ce lo abbiamo in tasca! XD
Cosa pensate che accada quando un utente legge on line commenti o recensioni negative proprio sull’oggetto che stava per acquistare? Il minimo è riporre nuovamente l’oggetto lì dove era disposto e … varcare la soglia del negozio in direzione EXIT, oppure abbandonare il carrello del vostro e-commerce.
Le informazioni che si trovano online attraverso i motori di ricerca orientano l’opinione delle persone su aziende, prodotti e servizi. Mi pare ovvio
Quali le categorie merceologiche che hanno fatto registrare il maggior numero di acquisti dopo una ricerca sui motori?
- viaggi e turismo
- telefonia e accessori
- abbigliamento e accessori
- elettronica
- libri e riviste
Credete alla vostra esperienza personale, e non a questo articolo. Vi invito a riflettere.
Essere online è più l’unica cosa fondamentale.
Gestire la propria Brand Reputation attraverso le tecniche dell’Inbound Marketing, significa vincere nello Z.M.O.T.
E per vincere occorre promuoversi e monitorare le conversazioni on line, gestire i contenuti, fare web content strategy, un’attività molto importante e assolutamente da curare.