da Marialuisa Sanfilippo | 05 Agosto 2015 | Facebook Marketing, Inbound Marketing
I social network rappresentano un passe-partout, una chiave d’accesso per il tuo business, che ti aprirà le porte ad una fetta di pubblico che cerchi e ti (a)spetta.
Quello che non puoi permetterti è ignorarne l’importanza: il 60% del traffico su un sito web proviene ormai dai social, secondo dati raccolti e presentati da Paolo Zanzottera, di ShinyStat, al Convegno GT 2014. Inutile dire che tra tutti i social lui regna incontrastato: Facebook è il socialnetwork.
Gestire la comunicazione online di un’azienda non è semplice. Esistono, infatti, diverse variabili e numerosi fattori da prendere in considerazione. Non solo questioni legate strettamente alla costruzione del sito web aziendale (struttura seo-friendly, architettura dei contenuti ecc.), e al suo posizionamento sui motori di ricerca, ma anche e soprattutto ad un’attenta gestione dei canali social e, in particolare, di Facebook.

Scommetto che, anche se l’argomento ti incuriosisce, non hai molto tempo da dedicare allo studio del social media marketing. Ecco perché, in questo articolo, ti aiuterò a guadagnare con Facebook. Guadagnare stima, rilevanza e familiarità con i tuoi utenti, significa aumentare i tuoi clienti, perché per loro sarai riconoscibile e se saprai coltivarne il rapporto, saranno soddisfatti e parleranno bene di te.
Hootsuite: guadagni davvero tempo?

Prova gratuita per 30 giorni, previo registrazione, e possibilità di condividere e programmare i tuoi post, grazie ad un sistema automatizzato. Hootsuite, tuttavia, presenta due svantaggi piuttosto rilevanti.
Il primo riguarda la visibilità a pagamento: non puoi sponsorizzare i tuoi post. Questo significa avere meno visibilità nella tua nicchia di mercato. Saprai, infatti, che tramite Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram puoi fare pubblicità a pagamento, sponsorizzando i tuoi contenuti. Gli stessi contenuti che si spera indirizzino al tuo sito web o e-commerce. Se ci pensi, queste sponsorizzazioni sono un vero e proprio megafono. Un modo efficace per diffondere il tuo messaggio sui social network.
La seconda, invece, riguarda la visibilità organica dei post su Facebook. I post condivisi tramite software esterni a Facebook vengono penalizzati in visibilità. A parità di gestione, una pagina “alimentata” attraverso l’uso di piattaforme di pianificazione esterne ha una visibilità decisamente ridotta.
Con questo genere di strumenti hai, quindi, la possibilità di provare una gestione autonoma “risparmiando tempo”, ma in definitiva, il tuo messaggio quanta gente riuscirebbe a raggiungere, senza sponsorizzazioni?
PS → Quando costruisci una campagna di comunicazione per Facebook, come del resto ogni volta che confezioni un messaggio pubblicitario, l’analisi preliminare delle buyer personas è un passo fondamentale per “conoscere” clienti, interessi, desideri, e punti su cui far leva per essere rilevante per il cliente.
Guadagna tempo: concentra la tua strategia

F.O.C.U.S. : follow one course until successful. Prendendo in prestito la lingua inglese, voglio introdurti il prossimo step che spesso rappresenta una sfida per chi voglia aumentare la propria rilevanza online.
Bisogna essere presenti su tutti i social? Per come la vedo io, no. O almeno non da subito.
Piuttosto che usare software per risparmiare tempo nella gestione di più social contemporaneamente, “segui un solo percorso fino al successo“, concentrati e, considerando il tuo settore merceologico, scegli il social media più adatto.
Ad esempio, se sei proprietario di una pizzeria, Facebook, Google Plus, e TripAdvisor potrebbero promuovere il tuo locale meglio di Twitter o Linkedin.
Per guadagnare con la pagina Facebook devi creare contenuti interessanti e utili per l’utente

Per guadagnare con la pagina Facebook devi saper creare dei messaggi accattivanti, che riescano ad imprimersi nella mente del lettore. Affinché i tuoi contenuti siano utili, e quindi pertinenti e rilevanti, hai bisogno, oltre che di scegliere il canale giusto, di pianificare la tua strategia editoriale:
Devi avere un piano per raggiungere gli obiettivi che ti sei fissato.
- like, sharing e commenti servono?
- come puoi capire se la tua strategia editoriale è efficace?
Domande, domande e ancora domande. Per risolvere questi dubbi, ecco alcuni consigli che ti daranno un quadro generale, sicuramente più chiaro.
1# Quanto vuoi guadagnare? Gli obiettivi di una strategia di digital marketing

Definire gli obiettivi nel marketing digitale è fondamentale per misurare i risultati raggiunti e tracciare la strategia più efficiente ed efficace per raggiungerli. Gli obiettivi possono essere:
- un aumento della percentuale di acquisti totalizzati dal tuo store online
- un aumento del numero di richieste di preventivo
- un incremento di traffico sul sito in seguito ad un’attività di blogging, che dal sito viene condivisa sui canali social ufficiali dell’azienda
Tutti questi risultati contribuiscono, concretamente, alla crescita del fatturato di un’azienda, di qualunque tipologia. Si parla, in questo caso, di obiettivi di business. Questi verranno tradotti dal reparto creativo in obiettivi di comunicazione, attraverso lo studio di immagini, colori, layout grafici ecc.
2# Buyer personas: chi sono i tuoi potenziali clienti?

Chiediti sempre a chi è rivolto il tuo messaggio: c’è differenza se il destinatario è un ragazzo o una mamma, o se è rivolto ad una cinquantenne in carriera. Conoscere il tuo interlocutore è, senza dubbio, il modo migliore per comunicare davvero, per ottenere quel feedback che è il culmine del processo di comunicazione.
Crea una mappa, un identikit dei tuoi interlocutori: nome, professione, età, storia, valori, bisogni, ecc. Ogni volta che dovrai creare un contenuto per una buyer persona, verifica di avere scelto il giusto tono, di avere utilizzato il giusto gruppo di parole chiave e di avere verificato che l’argomento della comunicazione sia di interesse del pubblico. Se creerai contenuti interessanti e utili per i tuoi clienti potenziali, fidati, “avrai vinto“.
3# Sviluppare una strategia: un piano editoriale per il tuo business

Sviluppare un piano editoriale ti consente di individuare delle parole chiave rilevanti, e pertinenti al tuo settore di appartenenza, per le quali posizionare il tuo sito, attraverso la scrittura di articoli sul blog.
Questi contenuti, studiati in base ai tuoi interessi, verranno infine condivisi sui social network aziendali, con diversi criteri, in base al canale scelto. Il piano editoriale è definito in base all’analisi delle buyer personas e all’identificazione di argomenti utili e interessanti per loro. Non necessariamente, anzi quasi mai, la strategia adottata per il posizionamento sui motori di ricerca viene adottata anche sui social, a causa della diversa finalità di questi strumenti.
A differenza dei motori di ricerca, i social non consentono, al momento, di cercare informazioni attraverso la barra di ricerca, ma ci fanno visualizzare contenuti nello stream. I contenuti che vediamo sono quelli delle persone o, più raramente, delle pagine con cui abbiamo maggiore interazione. A meno che non utilizziamo delle campagne sponsorizzate per far vedere l’annuncio ad un numero maggiore di persone. Più il target è definito, e meglio spendiamo il nostro denaro. Potenzialmente, una campagna che raggiunge 1.500 persone può avere un costo di 2 euro!
Un modo per diffondere il tuo articolo, e farlo arrivare ai tuoi clienti potenziali, è impostare una campagna su Facebook Ads. Se avete fatto bene l’analisi precedente, allora non sarà complicato individuare gli interessi del target.
4# Analizzare e confrontare: GWT e Analytics

Monitorare i risultati delle nostre azioni è semplice: potrai usare tool gratuiti come Google Search Console, oppure Google Analytics, avendo un ottimo punto di vista sui risultati che raggiungerai. Puoi monitorare non solo gli accessi, ma moltissimi dati tra cui anche le fonti di traffico da cui provengono gli utenti tracciando ad esempio le campagne sui social con opportune url di monitoraggio, e verificando che tipo di risultati stai ottenendo.
Gli advertising pagano?
Sì. Eccome se pagano.
Con una strategia adeguata, tramite advertising, puoi trasformare un post di Facebook in potenziali clienti. Ovviamente, puoi vivere anche senza sponsorizzare un solo post, ma avere visibilità, per te, sarà molto più difficile.
La tua opinione
Sopravvivere nel mondo del digital marketing richiede impegno costante, tempo e denaro. Se non puoi dedicare il tuo tempo alla promozione della tua attività, dovresti affidarti ad un professionista: qualcuno che ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi di business, ovvero vendere di più e lavorare meglio. Non sono queste le cose che contano per un imprenditore?
Se hai ulteriori dubbi o domande inerenti alla promozione attraverso i social media, non esitare a scrivermi nei commenti.
da Marialuisa Sanfilippo | 14 Gennaio 2015 | Facebook Marketing
Se sei finito su questa pagina è probabile che tu stia cercando di capire come funziona l’algoritmo che Facebook usa per determinare ciò che deve apparire nel flusso delle notizie di ogni utente, ovvero nel newsfeed di Facebook.
Cosa significa EdgeRank?
Ciascun contenuto su Facebook è conosciuto come un “Edge”, un nuovo “confine”. Possiamo considerare ogni aggiornamento dello stato, ogni foto, video, o contenuto pubblicato, una crescita dei confini e del valore aggiunto che gli utenti attribuiscono a ciascun profilo/pagina, all’interno del social graph.

Ciascuna interazione rappresenta su Facebook una connessione, un nuovo confine delle nostre relazioni virtuali. In questo senso il newsfeed non è un semplice scorrere di notizie, ma un insieme dei più importanti aggiornamenti che sono determinati dall’algoritmo EdgeRank.
Riporto qui sotto dei dati aggiornati relativi a Facebook nel Luglio 2017, consultabili integralmente qui:

[su_note note_color=”#64a20e” text_color=”#ffffff” radius=”4″]L’obiettivo di News Feed è quello di fornire il contenuto giusto alle persone giuste al momento giusto, in modo da non perdere le storie che sono importanti per loro.[/su_note]
Questa è una frase tratta da News Feed FYI , pubblicato il 6 agosto del 2013. Potrebbe sembrarti molto tempo fa, considerando la velocità con cui tutto si aggiorna su internet, e nella fattispecie sui social network. Da allora Facebook sta modificando l’algoritmo proprio in funzione di quell’obiettivo.
Gli elementi che fanno parte di questo algoritmo sono:
- Affinità con ogni membro della sfera sociale
- Peso delle interazioni
- Fattore Tempo collegato alle interazioni
1) Affinità con i membri della sfera sociale.
Quando visiti spesso il profilo di un amico, oppure giri tra le sue foto, trovi poi i suoi aggiornamenti nel feed delle tue notizie. La stessa cosa succede se commenti i cambiamenti di stato di qualcuno che conosci. Interazioni…si tratta di segnali che avvisano Facebook che hai un’affinità con questa persona o questa organizzazione. E di conseguenza le sue notizie e gli aggiornamenti arrivano nella tua home. Più una persona – o un’azienda – appare nel tuo newsfeed, più aumenta il grado di affinità e più costoro appariranno nel tuo newsfeed. Ma poiché le persone tendono sempre a raggrupparsi attorno ad un piccolo nucleo dei loro contatti (per quanto numerosi essi siano) questo sistema sembra funzionare bene per la maggior parte delle persone presenti su Facebook. Non è una buona notizia per le imprese. Per esempio, se la tua azienda visita il profilo di qualcuno che ti sta seguendo, questo non ha alcuna influenza e non determina che le tue notizie appaiono nel newsfeed della persona che visiti. Tuttavia un tuo commento su una foto, potrebbe far scattare un suo commento e determinare poi una maggior affinità tra l’azienda ed il profilo della persona.
2) Peso delle interazioni.
Ci sono contenuti che su Facebook acquisiscono più EdgeRank di altri e che hanno quindi un peso diverso e superiore. I contenuti che hanno un peso superiore rispetto ad altri sono i video, le foto ed i link, ovvero contenuti multimediali o interattivi. Sapendo questo, dovrebbe anche cambiare il modo di comunicare tramite Facebook, incorporando gli oggetti che hanno un peso maggiore. E’ interessante notare che il “peso delle interazioni” è diverso da persona a persona. Chi guarda spesso nelle fotografie ha più probabilità di averle nel proprio newsfeed, in misura maggiore di chi non si interessa alle fotografie. 😉 Sempre pensando alle pagine aziendali si impone una strategia diversificata, che usi foto, video e link andando a colpire i diversi segmenti pubblico.
3) Il fattore tempo collegato alle interazioni.
L’elemento finale dell’algoritmo EdgeRank è legato all’attualità, che è il tempo di decadimento della notizia. Una notizia vecchia ha meno probabilità di apparire, a differenza di Twitter che si basa solo sull’ordine cronologico inverso (ogni nuovo tweet abbassa il precedente). Molto semplicemente, ogni attività recente ha molte più probabilità di apparire dell’attività passata. L’implicazione logica è che si dovrebbe cercare di creare attività in corrispondenza dei punti nel tempo in cui il pubblico ha più probabilità di usare Facebook, perché questo riduce il tempo di decadimento ed aumenta la possibilità che i tuoi contenuti raggiungano il newsfeed dei contatti affini. Le notizie che appaiono nel newsfeed hanno oltretutto un EdgeRank maggiore di quello delle altre notizie. Ne deriva che aumentare l’esposizione dei contenuti riduce la competizione per apparire nel newsfeed.
Insomma … se vuoi che i tuoi messaggi e le conversazioni raggiungano i tuoi potenziali clienti, devi trovare un pubblico più piccolo ma più coinvolto che può portare a più presenze nel feed di un pubblico più ampio, ma meno impegnato.
Questo richiede attenzione, tempo speso nello studio del social media marketing (vi garantiamo che si tratta di uno studio costante) ma anche nella cura delle tue relazioni on line… oppure visita la pagina contatti!
da Marialuisa Sanfilippo | 19 Giugno 2014 | Facebook Marketing, Personal Branding
Moltissime persone fanno Content Marketing, ma quanti sono davvero carismatici e riescono a diventare un riferimento nel proprio settore?
Non basta essere blogger o relatori alle conferenze per essere “Thought leaders” (letteralmente leader di pensiero). Lo sono le persone che influenzano gli altri e costruiscono il proprio personal brand in un determinato settore dando informazioni utili, piuttosto che limitandosi a condividere contenuti già esistenti, riuscendo a distinguersi dagli altri per il proprio approccio e guadagnandosi il rispetto della rete su un determinato argomento.
Se riesci a fare questo, se riesci ad essere carismatico nei confronti del tuo pubblico, allora sei sulla buona strada per la costruzione del tuo personal brand.
Non tutti riescono ad essere Thought leaders. Ci sono ottimi marketers che producono ottimi contenuti, interessanti e utili, ma non hanno le caratteristiche che li renderebbero davvero carismatici.
In questo articolo vedremo insieme cinque caratteristiche essenziali che contribuiscono a far diventare te e la tua azienda un riferimento nella tua nicchia di mercato.

Content Marketing, per essere carismatici è necessario…
#1 Riuscire a scovare informazioni interessanti su cui scrivere
I Thought leaders sono innanzitutto lettori voraci. Trovano il tempo, non sporadicamente ma in maniera sistematica e spesso quotidiana, per informarsi sulle novità che riguardano il proprio settore e riescono a coinvolgere utenti nelle proprie conversazioni, essendo sempre pionieristicamente aggiornati.
Per essere carismatico nel tuo settore non smettere mai di aggiornarti e divulgare informazioni preziose per il tuo target. A lungo andare la tua reputazione si rafforzerà e con essa aumenterà il tuo carisma!
#2 Essere un’abile narratore
Perfetto, avere informazioni utili da raccontare è indispensabile, leggere tanto è il pane quotidiano per ogni bravo scrittore, ma sei efficace quando dai un’informazione? Sei sufficientemente abile nell’attirare l’attenzione del lettore oltre il titolo del tuo articolo?
Ci sono tantissime persone intelligenti li fuori, eh! Non tutti però riescono a tenere il lettore incollato al testo. Potresti essere uno scrittore fantastico, un oratore coinvolgente, o un artista bravissimo, ma per riuscire ad essere carismatico devi “risuonare con la gente“, entrarci in sintonia.
Non basta ringraziare chi condivide i tuoi contenuti o essere precisi e puntuali nella stesura di un articolo, occorre sintonizzarsi sui bisogni di chi legge, ascoltare il pubblico, evitare paroloni ridondanti e, come dice il mio “amico” Riccardo Scandellari (lui si che è bravo in questo) bisogna condividere i propri contenuti con quell’entusiasmo di chi ama il proprio lavoro, e saperlo fare in maniera leggera, “quasi frivola”, anche se stai affrontando il più serio degli argomenti! Questo non significa che i contenuti di cui parlerai saranno frivoli, ma che il modo in cui li esporrai sarà comprensibile a tutti, non solo agli specialisti del settore, ma soprattutto ai tuoi clienti!
#3 Essere credibile e affidabile
Semplicemente se sei in grado di trascinare le folle, è chiaro che la gente si fida di te e sa che non racconti frottole!
La credibilità è fondamentale per chi vuole essere un “influencer”, fai ogni sforzo necessario a difendere la tua credibilità, cita fonti attendibili, e assicurati di essere sempre coerente, e rispettoso di chi fa il tuo stesso lavoro.
Mai screditare gli altri, ma dimostrare le proprie semplicemente le competenze.
Chi legge si accorge subito se vuoi “vendere qualcosa”, diversamente chi riporrà in te fiducia sarà promotore del tuo brand, o del tuo personal brand, spontaneamente.
E’ accaduto per Mirko Pallera, founder di Ninjamarketing, Fabio Di Gaetano, e Luca de Berardinis, di Argoserv (entrambi i migliori consulenti in Inbound Marketing di sempre 😀 ) e molti altri professionisti che nel mio settore hanno davvero un vastissimo seguito.
Questo perchè oltre ad essere ottimi professionisti sono principalmente splendide persone, che personalmente ho avuto modo di conoscere proprio attraverso le maglie della rete.
Accadrà anche a te, se ti impegni e ci metti anima e cuore in quello che fai, a prescindere da quale sia la tua nicchia di mercato. Sii affidabile e credibile!
#4 Avere un “peso sociale”
Si tratta di un nuovo concetto di celebrità, on line. Diventare celebri sul web ho capito che non è come diventare celebri sui mass media, in tv, o al cinema. Si tratta di una celebrità di settore, molto ristretta, all’interno della tua nicchia di mercato. Un punto di riferimento all’interno di un gruppo di persone che vivono o lavorano online.
Non serve lavorare in una mega agenzia, i leader del tuo settore sono sempre collegati, sono intraprendenti e cercano altre persone che possano amplificare il loro messaggio. Bisogna essere costantemente messi in rete, non per subdola strategia, ma per partecipazione a quelle discussioni che in fondo ti riguardano molto da vicino.
Essere costantemente in contatto con tutti i tipi di persone nel tuo settore, ma soprattutto con gli influencer, significa essere attivo sui social media, fare comment marketing (trovi qualche interessante riferimento su questo tema sul questo articolo di Riccardo Esposito), essere instancabili ma utilizzando sempre simpatia e (importantissimo) la giusta misura.
Chi fa il tuo stesso lavoro non va visto come “la concorrenza”, ma come alleati che condividono i tuoi contenuti, così come tu condividi i loro. Certo, fermo restando che i contenuti che produci devono essere utili e di buona qualità.
#5 Avere una personalità distintiva
I leader non si limitano a dare informazioni, semplicemente rubandole ad altri, ma le assimilano e creano a loro volta nuovi contenuti mescolandoli con i colori della propria personalità. C’è chi è tagliente, chi un po’ eccentrico, chi più simpatico di altri!
Capitalizza il tuo carisma, cerca di capire cosa piace di te alla gente, ma non cercare mai di esasperare quella caratteristica. Il lettore capisce bene se stai nascondendo qualcosa, e se perde la fiducia nella tua persona o nel tuo lavoro, riconquistarla sarà difficilissimo!
Se riesci a fare questo, se riesci ad essere carismatico nei confronti del tuo pubblico, allora sei sulla buona strada per la costruzione del tuo personal brand.
La buona notizia è che non è impossibile! Internet è enormemente meritocratico, e se sei disposto a spendere tempo ed energia puoi farcela! 😉

da Marialuisa Sanfilippo | 16 Maggio 2014 | Facebook Marketing, Marketing Territoriale
Little Sicily 2014: Capo d’Orlando adotta per la prima volta una strategia di promozione integrata, associando all’advertising classica il social media marketing.

Nell’evento convergono arte, cultura, musica, folklore, teatro, artigianato, prodotti tipici e cabaret, in un ricchissimo calendario d’ iniziative che per tre giorni si svolgeranno a Capo d’Orlando, tra Villa Piccolo e l’isola pedonale.
Grazie ad una strategia vincente io e Sonia Gennaro (community manager) siamo riuscite, sui socialnetwork, a rendere Little Sicily una manifestazione con una grande personalità, intrisa di “storie da raccontare”: quelle delle aziende che partecipano all’evento, quella delle persone che hanno condiviso i nostri contenuti, quella di una amministrazione che vuole innovarsi, anche attraverso il modo in cui comunica ai propri cittadini.

Coinvolgere e mettere in rete i diversi stakeholders, è stato imprescindibile per raggiungere l’obiettivo della strategia adottata: renderli evangelist dell’evento, attraverso la valorizzazzione delle peculiarità che contraddistinguono ciascun soggetto, dall’azienda produttrice, all’artista, ai ragazzi del Liceo Artistico di Capo d’Orlando (che hanno realizzato un’infiorata di oltre 35o mq in occasione della manifestazione) affinché si innescassero dinamiche di promozione partecipative .


È stato fondamentale progettare, gestire e analizzare il flusso informativo sui media digitali, e sui social media nello specifico.
Abbiamo stilato un piano editoriale e creato contenuti di quattro tipologie:
Contenuti per intrattenere: sono quei contenuti che consentono di raggiungere anche le persone che ancora non ci conoscono ma sono interessate ai nostri prodotti. Come suggerisce la parola stessa, intrattenimento, presuppone un tipo di contenuto che sia comunque di stampo emotivo, volutamente emotivo, non razionale, un tipo di contenuto che sarà molto condivisibile, e più lo sarà più arricchirà.
Contenuti per persuadere: spingono le persone lungo il sentiero della conversione da visitatori a clienti potenziali, essi usano un approccio emotivo piuttosto che uno razionale.
Contenuti per educare: il contenuto educativo fa un lavoro molto simile al contenuto di intrattenimento; permette di raggiungere persone “in cima all’imbuto della vendita”.
Si differenzia dal primo perché ha un approccio molto razionale all’argomento, cosa che lo porta ad essere altrettanto condivisibile.
Contenuti per convertire: serve un contenuto che converta per poter chiudere un affare: si tratta di quelle motivazioni per le quali un cliente potenziale dovrebbe acquistare il nostro prodotto o servizio. Questi contenuti utilizzano un approccio razionale e non uno emotivo.
Per la promozione della vostra azienda credete sia adeguato acquistare esclusivamente spazi pubblicitari o partecipare a fiere?
Per trasformare il consumatore in cliente e produttore di contenuti sul nostro brand, oggi non bisogna “centrare dei bersagli” (target in inglese significa proprio bersaglio, e fino a qualche tempo fa il cliente potenziale era percepito come tale), ma occorre costruire relazioni, insinuarsi nelle conversazioni dei propri clienti potenziali e fare in modo che questi trovino in noi un valore aggiunto, un’empatia, grazie alla quale ci sceglieranno.
Questo momento, viene chiamato tecnicamente Zero Moment Of Truth, ovvero quel momento in cui uno sconosciuto diventa un prospect, un cliente potenziale.
Durante lo Z.M.O.T. la qualità della relazione che il brand riuscirà ad instaurare col cliente segnerà il suo successo o la sconfitta della sua strategia.
“I marchi di successo non saranno percepiti come commodity, ma come entità in grado di emozionare e soddisfare i propri bisogni.” – Fabio Di Gaetano (Argoserv)
Dialogare con la Rete aiuta a costruire la trama: il racconto di ogni azienda è un discorso che viene costruito grazie all’interazione di questa con i propri clienti. Occorre insomma rimettere al centro le persone, renderle partecipi, considerando che la comunicazione in sé implica comunque una relazione tra emittente e ricevente che si concretizza nello scambio di messaggi, in un dialogo che prevede domande e risposte.
Su queste considerazioni, che vedrò di approfondire in opportunamente, si cela il successo di ogni buona strategia di web marketing.
E Così è stato anche per questa manifestazione. Little Sicily nel 2014 è online su facebook, twitter e google+ .
Abbiamo fatto in modo che tutti i soggetti coinvolti nell’evento dialogassero con il brand, diventassero essi stessi prosumers, quindi produttori di contenuti sulla manifestazione, ciascuno dal proprio punto di vista, abbiamo messo in rete aziende, territorio, cittadini, per raccontare ancora una volta quella Sicilia che Eccelle, fatta essenzialmente di persone, e che è il prodotto della passione per il proprio lavoro e dell’entusiasmo di condividere orgogliosamente le proprie tradizioni.
A proposito seguiteci per tutte le informazioni utili sull’evento e buona terza edizione a tutti! 🙂