Un corso SEO a Messina: vi racconto come nasce SEO4Beginners

Un corso SEO a Messina: vi racconto come nasce SEO4Beginners

Un corso SEO a Messina? Sì, hai letto benissimo. Perché proprio nella città dello stretto? Perché sono nata a Messina, e uno degli obiettivi a cui penso ogni giorno è: come posso aiutare il mio territorio a crescere? Come posso essere utile?

Se avessi dedicato il 100% del mio tempo a lavorare per i miei clienti, avrei senz’altro offerto servizi a valore aggiunto agli imprenditori che si fossero affidati a me. E questo è già qualcosa. E lo faccio anche. Ma no, non mi basta, te lo confesso. Adesso siamo io e te, e ti dico, sinceramente, che mi piacerebbe migliorare la qualità del mercato, per dare la possibilità, a molte più aziende di quante io non ne potrei mai curare, di usufruire di servizi che abbiano un valore aggiunto “reale”.

Mi capita spesso di vedere progetti imprenditoriali e agenzie che, sotto il profilo SEO, non hanno né capo né coda. Non solo assenza di strategia, ma assoluta ignoranza delle più banali tecniche di ottimizzazione di una pagina web.

Se sei un professionista, e sulla SEO hai qualche dubbio, ti aspettiamo!

Ecco, a tutti i professionisti che si cimentano con Internet e i nuovi media, e che, per mancanza di tempo, di voglia o per chissà quale altra ragione, non riescono a seguire le regole dei motori di ricerca, vorrei dire che SEO4Beginners è un’occasione. Un’opportunità per migliorare il tuo progetto web, a partire dalla progettazione della struttura del tuo sito.

Non devi essere un programmatore per apprendere tutto ciò che abbiamo da dirti. Sia io che Giovanni abbiamo una cultura umanistica, poco avvezza ai numeri, ma molto avvezza alla semantica e alla sociologia. Quindi, se non sei un tecnico, non preoccuparti affatto. Sarai perfettamente in grado di comprendere. E laddove avessi dubbi, puoi sommergerci di domande. 😀

web programmer

SEO on-page, off-page e non solo: ecco di cosa parleremo a SEO4Beginners

Si parlerà di Semantic Web. Le parole che compongono i tuoi contenuti determinano il campo semantico di appartenenza di ciascuna pagina web. Imparerai ad analizzare (e creare) le tue buyer personas e il loro customer journey – due fattori fondamentali per comprendere quali sono le parole migliori per le quali posizionarti.

Ti mostreremo, inoltre, come attrarre traffico sul tuo sito, grazie a un blog e alla corretta stesura di un piano editoriale. L’obiettivo, del resto, è sempre lo stesso: pubblicare contenuti utili, in tutte le varie fasi del funnel di acquisto. Per farlo, occorre scrivere articoli leggibili e chiari. Ecco, questo è quello che imparerai a SEO4Beginners.

Naturalmente, dedicheremo una parte del corso anche agli aspetti più tecnici (e ostici) della SEO. Ma non temere, ti spiegheremo tutto nella maniera più chiara possibile.

Ti mostreremo, inoltre, come sia possibile orientare i bot, attraverso l’architettura del tuo sito web, e come sia semplice farlo, grazie alle tassonomie. Cosa sono le tassonomie? Si tratta di classificazioni, come categorie, sottocategorie e tag, che rendono il tuo sito, non solo più usabile, ma anche più comprensibile.

Il 26 Giugno, ringrazierai il momento in cui hai letto questo articolo. Ma non per le perle di saggezza contenute al suo interno. No. Piuttosto, per averti convinto (spero) a iscriverti al corso.

La tua visione del web sarà rivoltata come un calzino. Ti sentirai, finalmente, sicuro e consapevole. E avrai un mucchio di roba da approfondire.

Inoltre, al termine del corso, io e Giovanni, continueremo a darti supporto attraverso un gruppo che creeremo direttamente all’evento. Lo scopo del gruppo è raccogliere suggerimenti e consigli. E noi, saremo felici di risponderti. Insomma, un filo diretto con MADD, che avrà lo scopo di insegnarti a fare rete e cooperare.

La vision di un bravo marketer deve essere, innanzitutto, strategica e volta alla condivisione del proprio sapere. Internet è unopportunità da condividere.

Studi Scienze della Comunicazione (che a Messina è Scienze della Formazione)? I-S-C-R-I-V-I-T-I

blogger

Se sei uno studente, magari di Scienze della Formazione, sappi che questa potrebbe essere una grossa opportunità per imparare un mestiere che, attualmente, ha moltissime richieste. E il trend è in crescita costante.

Figure professionali come il SEO Specialist o il SEO Copywriter sono molto richieste. Pensa che “SEO Messina“, è una parola chiave che produce dalle 10 alle 100 ricerche mensili in media. “SEO Milano“, invece, oltre 3600. Mi pare evidente che Milano abbia capito perfettamente che online bisogna puntare sui contenuti, ma che presto questa sarà un’esigenza sempre più chiara alle aziende, a qualunque latitudine.

Ecco perché, se sei uno studente di comunicazione, un appassionato di marketing, o un comunicatore, il 24 e il 25 giugno vorremmo che fossi dei nostri.

AAA cercasi liberi professionisti con un sito in WordPress (che non sanno gestire)

Hai fatto della libera professione la tua principale vocazione? Ho paura di poterti capire. Hai investito (male) i tuoi soldi facendoti fare un sito web dal cuggino di turno (spero per te che si sia trattato del cuggino e non di una blasonata agenzia che ti ha fatto spendere 3000 euro per 5 pagine in croce!).

Ecco, se il tuo sito è in WordPress faresti bene a riservarti il biglietto. Grazie a 2 giorni di formazione full immersion, sarai in grado di accedere al pannello admin e gestire il tuo progetto, in totale autonomia e senza aver paura di combinare chissà che danno irreparabile.

Da lì, potresti iniziare a sperimentare e mettere le mani in pasta. Del resto, ti servirà un po’ di allenamento prima di diventare capace. Ed è normale. Io e Giovanni saremo sempre pronti a darti consigli e suggerimenti. Il nostro obiettivo è renderti consapevole. Anche solo di valutare se la persona che lavora allo sviluppo del tuo sito sia competente davvero. Non rendertene conto potrebbe costarti, a conti fatti, molto di più.

SEO4Beginners è un evento che ti apre un mare di opportunità

Partecipare a SEO4Beginners non solo ti farà crescere professionalmente, ma ti farà crescere umanamente. Aprendoti la mente a una serie di possibilità a cui prima non avevi pensato. Essere consapevole del funzionamento della rete ti farà capire come migliorare il tuo business e avere visibilità, almeno locale, ma anche nazionale. Questo dipende da quanto sono ambiziosi i tuoi progetti. Noi ti diamo le basi. Sarà compito tuo studiare e sperimentare sul campo per diventare un vero professionista.

Ci vediamo il 24 e il 25 giugno? Mi dicono dalla regia che abbiamo già i primi iscritti… Sbrigati, ché 15 posti vanno via in fretta! 😀

Scopri SEO4Beginners

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Come aumentare le visite di un blog con la SEO

Come aumentare le visite di un blog con la SEO

Come aumentare le visite di un blog? Questo è il dramma che molti blogger affrontano ogni giorno. Eppure, un modo c’è. Scoprilo in questo articolo. 

Essere tra i primi risultati di ricerca significa avere una maggiore visibilità su Internet. Ed è proprio grazie alla visibilità ottenuta che un blog (o un qualunque sito web offra un servizio) può monetizzare.

Ora, la domanda è un’altra: come si ottiene visibilità? Se segui il blog di MADD la risposta dovresti già conoscerla. Dai, ti do un piccolo suggerimento. Inizia per S e finisce per EO… ESATTO! È la SEO che può darti la fetta di pubblico che meriti (e che ti cerca).

Imparare a padroneggiare la SEO, e comprendere come l’ottimizzazione aiuti i motori di ricerca a catalogare le pagine web, può essere il tuo asso nella manica.

Ma questo, ti avviso subito, non è un articolo tecnico. Non voglio ammorbarti il cervello con acronimi, tabelle e codici. Piuttosto, vorrei ragionare insieme a te sui modi in cui la SEO può aiutarti ad aumentare le visite di un blog… Il tuo!

Per aumentare le visite del tuo blog, ragiona per macro temi

aumentare le visite di un blog grazie alla seo

L’effetto della SEO su un blog

I motori di ricerca puntano a restituire i risultati più rilevanti agli utenti che li utilizzano. A tal proposito, Google ha creato un sistema “trust” non ufficiale che tiene conto dell’affidabilità di un sito web, della sua autorevolezza ed esperienza nel settore.

L’obiettivo è quello di dare maggiore visibilità e, quindi, posizioni più alte a siti che sono notoriamente leader o autorità nel settore cui appartengono. Sebbene non ci sia un metro di giudizio ufficiale per determinare l’autorità di un sito si possono utilizzare sistemi come, ad esempio, la presenza sui social e la qualità dei link che il sito offre.

Parte fondamentale della SEO è proprio imparare ad organizzare il proprio blog intorno a parole chiave rilevanti che i motori di ricerca possono associare al tuo intero blog e, cosa più importante, intorno a un tema ben preciso.

I blog che parlano di argomenti svariati, passando dai “5 migliori croccantini per cani” a “come vivere a Tenerife” trovano maggiori difficoltà ad avere dei risultati efficaci, per qualsiasi tema affrontino.

Un tuttofare non è maestro di nulla” si dice, e lo stesso vale per il tuo blog.

Piuttosto, prendi in considerazione un solo soggetto e analizzalo in ogni suo aspetto. In questo modo aumenterai la visibilità del tuo blog e, con il tempo, diventerai un’autorità in quel campo.

Per approfondire → SEO per blog: la strategia vincente è ottimizzare i tuoi contenuti

Per aumentare le visite del tuo blog, usa parole chiave rilevanti

Dopo aver analizzato il macro-tema, i motori di ricerca tendono ad andare oltre. Per poter fornire risultati migliori al pubblico che li usa, i crawler vanno a cercare risposte specifiche nel mare magnum del web.

Ecco perché quando scrivi un articolo devi cercare di rispondere a domande specifiche. Sempre. Se il motore di ricerca prova che quello che hai scritto risponde a una domanda abbastanza frequente, puoi ottenere visibilità.

Tutto questo si ottiene tramite le parole chiave. Queste parole sono il focus del tuo blog. Se parli di cibo, ad esempio, ti verrà abbastanza naturale usare termini come “cucina”, “cena”, oppure “ingredienti”, piuttosto che vocaboli di uso meno frequente e, soprattutto, lontani anni luce dal campo semantico che riguarda il cibo.

Per comprendere quali siano le parole che la gente digita, quando effettua una ricerca, puoi servirti di uno dei tantissimi strumenti che Google mette a tua disposizione: Keyword Planner.

Google esiste da abbastanza tempo

Questo cosa significa? Semplice. Google ha accumulato, negli anni, una massa tale di dati, riguardo ai termini di ricerca, da potersi permettere di fare previsioni sulla natura stessa delle ricerche degli utenti.

Gli algoritmi utilizzati possono predire accuratamente l’utilizzo di parole chiave associate a ricerche passate, e questo rende molto più semplice il lavoro di ricerca per trovare contenuti rilevanti.

Diventa quasi imperativo curare, nel migliore dei modi, le parole allinterno del tuo contenuto. Così, il motore di ricerca utilizzerà le parole chiave inserite nelle tue frasi per determinare la rilevanza dei tuoi contenuti e, di conseguenza del tuo blog.

Utilizzare parole chiave (secche e correlate) che coincidono con quelle ipotizzate dallalgoritmo del motore di ricerca è il modo migliore per sfruttare la SEO e aumentare le visite di un blog. Quindi, ti suggerisco di cambiare mentalità e iniziare a scrivere, oltre che per i tuoi lettori, anche per il motore di ricerca – che poi vogliono la stessa cosa.

Porta traffico qualificato al tuo blog e conquista la vetta!

I motori di ricerca vanno a caccia di parole chiave. Ne sono ghiotti. E la loro fame non è mai doma. Questo deve esserti chiaro dal primo momento in cui poni le tue dita sulla tastiera e inizi a produrre un contenuto. Che sia per il tuo blog o per qualunque altra pagina web, poco importa. Ma credo che questo aspetto tu l’abbia già compreso.

Ecco perché cambio direzione (seppur di poco), per parlarti del “bounce rate” e di come questo possa influenzare la visibilità del tuo blog. Google e gli altri motori di ricerca sanno tracciare e stabilire con esattezza il tempo di permanenza, di un utente, su una determinata pagina web.

Tutto ciò viene trasformato in un valore, espresso in percentuale, che prende il nome di bounce rate (o tasso di rimbalzo).

Un valore molto alto indica la percentuale dei tuoi visitatori che hanno lasciato la pagina senza navigare il sito, mentre un valore basso significa che l’utente ha navigato altre pagine del sito, oltre a quella d’ingresso.

Per avere una visione a 360° sul tasso di rimbalzo del tuo blog, devi accedere ad Analytics e seguire questo percorso: acquisizione → search console → pagine di destinazione.

Come controllare il tasso di rimbalzo

In rosso, trovi evidenziato il percorso per analizzare il tasso di rimbalzo

Questo valore, va sottolineato più volte, non influenza la posizione nelle pagine di ricerca. Anche perché moltissimi siti non utilizzano Google Analytics, lasciando Big G incapace di elaborare questo genere di informazioni.

Inoltre, un valore alto di bounce rate può essere buono per una pagina, ma pessimo per unaltra. Per esempio, se la tua pagina contatti ha un alto livello di bounce rate, significa che svolge il suo compito egregiamente: i visitatori del tuo blog compilano il modulo contatto, prima di lasciare la pagina.

In tal senso, costruire le pagine del tuo sito web come fossero delle Landing Page può rivelarsi una scelta azzeccata. E in questo caso, come per la pagina contatti, un valore alto non è sinonimo di pessimo, anzi. L’utente trova quello che cerca e lascia (si spera felice e contento) la tua pagina.

Per il blog, invece, il discorso cambia leggermente. Se vuoi che l’utente prosegua nella navigazione, devi spingerlo a compiere questa azione. Come? Con articoli correlati e concatenati tra loro, attraverso una rete di link building interna, ad esempio. Ma anche con call to action strategiche, che portino l’utente dove TU vuoi che vada.

Il bounce rate può indicarti la qualità complessiva del tuo blog

Ok, abbiamo appurato che un valore alto non significa necessariamente un piazzamento misero, tra i risultati di ricerca (o SERP, se preferisci). Ma deve, comunque, invitarti alla riflessione.

Che significa? Forse, chi arriva sul tuo ultimo articolo, fugge a gambe levate perché il contenuto è misero, di bassa qualità. Un contenuto che puoi (e devi) migliorare per abbassare il tasso di rimbalzo e migliorare, come conseguenza, il tuo posizionamento.

La SEO è una disciplina complessa. Esistono centinaia di libri, saggi, guide e articoli che trattano l’argomento. Un argomento che non smette mai di mutare. Anche se, le basi della SEO non cambieranno mai.

Il tuo obiettivo principale deve essere questo: creare il contenuto che le persone vogliono leggere e venderlo con onestà. Fai questo e la SEO lavorerà insieme a te per aumentare la visibilità del tuo blog.

Aumentare le visite di un blog: la tua opinione

Ti ho raccontato come, attraverso la SEO, puoi incrementare gli accessi al tuo blog. In sintesi, ecco gli step da seguire:

  • ragiona per macro temi
  • trova parole chiave pertinenti e rilevanti
  • ottimizza i contenuti

Adesso, però, sono curioso di leggere la tua esperienza in merito. Quali strategie usi per aumentare le visite del tuo blog? Ti aspetto nei commenti.

Analisi SEO Audit: come verificare lo stato di salute del tuo sito web

Analisi SEO Audit: come verificare lo stato di salute del tuo sito web

Ogni promessa è debito e, come scrivevo giorni fa sul mio profilo Facebook, ho da poco consegnato a un cliente, Carmelo Freni, imprenditore messinese, una SEO Audit del suo sito web. Carmelo non sapeva esattamente cosa gli avrei venduto, ma sapeva che lo avrei aiutato a migliorare le performance del suo sito. Nativa Integratori Naturali, così si chiama l’azienda, produce, e vende online, un integratore alimentare per il miglioramento del metabolismo (per i curiosi il sito è www.nativaintegratorinaturali.it).

In questo articolo, ti elenco gli step per condurre una SEO Audit accurata e diagnosticare eventuali problemi del tuo sito o, perché no, di quello di un tuo cliente. Esattamente come io ho fatto con il sito di Carmelo. 

Cos’è una Analisi SEO

Cos'è la SEO audit?

Partiamo dalle definizioni: una SEO Audit è un documento che riporta tutti i dati dell’analisi condotta su un sito web. Un checkup completo e opportuno, dove vengono evidenziate tutte le problematiche e le modifiche da fare. Questo serve a rendere il sito performante dal punto di vista della strategia, della SEO on page e on site, della link building e della velocità di caricamento delle risorse.

Il sito di Carmelo è una semplicissima landing page a cui è agganciato un blog, contenente una ventina di articoli. La landing page è stata fatta da un’altra web agency, di cui ometterò il nome, per la privacy. Carmelo ha poi iniziato a curare il blog, insieme alla moglie. Nessuno dei due si è mai chiesto come dovessero essere scritti i contenuti, ma vedendo il traffico sempre molto basso, hanno deciso di contattarci.

Il sito che vedi adesso online è il risultato di alcuni interventi fatti in seguito alla SEO Audit. Ma non ti nego che i lavori sono ancora in corso, per alcuni aspetti. I risultati si intravedono, ma ancora c’è tanto lavoro da fare. Content marketing in primis.

Ecco una checklist operativa degli step affrontati nel corso della SEO Audit.

Analisi SEO Audit, come si conduce? Ecco una checklist

Seo Audit checklist

Per semplificarti il lavoro, ho suddiviso gli step operativi da affrontare per produrre una SEO Audit. Seguono 7 paragrafi, ciascuno dedicato a una parte di analisi, necessaria per valutare correttamente un progetto web.

#1 Analisi situazionale

Analisi delle buyer personas

Abbiamo condotto un’analisi accurata del mercato, dal punto di vista delle ricerche degli utenti su Google, attraverso diversi strumenti SEO, gratuiti e a pagamento.

La fase iniziale di studio parte sempre da un’analisi delle buyer personas, ovvero gli acquirenti potenziali del nostro prodotto o servizio. Senza conoscere il pubblico del nostro cliente, non puoi formulare alcuna strategia.

Chi sono le persone che vogliamo intercettare? Di cosa si occupano, qual è la loro storia? Quali sono gli argomenti sui quali cercano informazioni? In che punto del loro buyer’s journey, il percorso che un individuo compie fino all’acquisto, vogliamo intercettarli? Queste sono domande a cui devi dare una risposta, prima di passare al passo successivo, ovvero…

Keyword Research

L’individuazione delle keyword di settore, e di quelle a esse correlate, diventa il secondo step della SEO Audit, fondamentale ai fini di una buona strategia. Abbiamo quindi isolato le keyword più rilevanti, e una serie di parole chiave correlate.

Analizzare le parole chiave di un settore merceologico significa scandagliare il web. Comprendere in che modo gli utenti, interessati ai servizi o prodotti del tuo cliente, cercano informazioni online. Quali sono gli argomenti che potrebbero suscitare interesse, e trasformarsi, quindi, in oggetto di ricerca?

Non resta che verificare su Keyword Planner, e altri SEO tool, le parole chiave che abbiamo individuato. Devi comprendere il modo migliore per lavorare su quelle con un maggior volume di ricerca, e bassa concorrenza, su cui costruire la strategia.

Quelle che riporto nella tabella a seguire sono le parole chiave di settore, isolate per www.nativaintegratorinaturali.it.

Keyword primarie Volume Concorrenza Competitor
alimentazione palestra 5400 alta gjav.com, mypersonaltrainer.com, myprotein.it
dieta palestra 1600 bassa www.greenstyle.it
www.greenstyle.it
integratori palestra 1600 bassa www.albanesi.it
www.my-personaltrainer.it
www.abcallenamento.it
integratori naturali 1000 alta mypersonaltrainer.com, macrolibrarsi.it, gjav.com, sorgentenatura.it
glicemia alta 9900 alta www.analisidelsangue.net

my-personaltrainer.it,

www.abilitychannel.tv

berberina 1300 media nutrifarma.it, my-personaltrainer.it, blog.iafstore.com
culturismo natural 140 bassa my-personaltrainer.it,

my-personaltrainer.it,

skepticaldragoon.it

cromo 5400 bassa my-personaltrainer.it, myprotein.it, blog.iafstore.com
esercizi per dimagrire 18.000 bassa  www.portalebenessere.com

www.eserciziperdimagrire.org

www.leitv.it

Un esempio pratico di content marketing inbound per ATTRARRE TRAFFICO QUALIFICATO con la keyword “esercizi per dimagrire”

Diventa un punto di riferimento per la tua nicchia di mercato! Delizia i tuoi clienti con l'Inbound Marketing!

Anche se il blog di Carmelo non parla di esercizi per dimagrire, ho reputato interessante questa parola chiave, e le molteplici keyword long tail a essa correlate (esercizi per dimagrire la pancia, i glutei, i fianchi, le braccia, le gambe, ecc…).

Creare una categoria incentrata su questo argomento, e suggerire il suo sviluppo attraverso il blog, mi sembra un’ottima idea per attrarre traffico qualificato. Il cliente ha anche una palestra, e può confezionare una serie di video sull’argomento. Il che sarebbe ottimo. La keyword, inoltre, non è solo a bassa concorrenza, ma genera anche 18.000 ricerche mensili, in media. “Un piatto ricco in cui ficcarsi”, amici miei (semi-cit.).

Chi cerca “esercizi per dimagrire” vuole dimagrire con il movimento, quindi, è in target rispetto al prodotto venduto da Nativa Integratori Naturali. Sicuramente, attrarremo una persona che vuole allenarsi a casa, e a cui potrebbe certamente interessare provare un integratore naturale, per massimizzare il metabolismo e, quindi, a dimagrire.

Analisi SEO del posizionamento attuale

A questo punto, bisogna passare all’analisi dello stato di salute del sito. Indica, a monte, le keyword per le quali il sito del tuo cliente risulta visibile, entro i primi 100 risultati di Google.

Attraverso SEOZoom, ho estrapolato tutte le parole chiave per le quali il sito è visibile sui motori di ricerca. Da questa analisi si capisce che, rispetto alle keyword individuate durante l’analisi semantica condotta a monte, il sito è invisibile per le keywords di interesse, in quanto posizionato dalla 3° pagina dei risultati, in avanti.

Se il blog fosse strutturato con un’architettura dei contenuti coerente e ben organizzata, in funzione degli argomenti cercati dagli utenti, il sito avrebbe un migliore posizionamento per ogni singola categoria.

Invece, esistevano circa 15 categorie, tutte con pochi articoli, che rendevano ogni tassonomia poco rilevante. Per non parlare dei 20 tag – quasi uno per articolo. 

Definizione della strategia

Sulla base delle parole chiave individuate, puoi costruire anche la tua strategia inbound sul sito. Una rete di collegamenti studiata ad hoc, per posizionare il sito web per per determinati argomenti, correlando gli articoli e creando tassonomie orizzontali e verticali, grazie a tag e categorie. In questo modo la navigazione risulterà più semplice e intuitiva.

Io e Giovanni abbiamo, per prima cosa, dato uno sguardo al sito e a come fosse impostato. Il blog non aveva una sua collocazione in una pagina del sito. Era letteralmente “incastonato” nella landing page. Scelta poco sensata. Le tassonomie erano inesistenti. Se le categorie racchiudevano, più o meno per argomenti, i diversi articoli, i tag erano usati in maniera schizofrenica, priva di senso.

Abbiamo così creato la pagina blog, ed eliminato una serie di categorizzazioni inutili. Dopo aver riformulato le tassonomie, abbiamo impostato il blog come lo vedete adesso.

#2 SEO Audit: ottimizza la SEO on page

protocollo sicuro https

Il lucchetto verde è simbolo del protocollo sicuro https

Riscrivi title, description, url e alt tag, in base alle keyword

A seguire, occorre ottimizzare, per ogni singola pagina web (pagine, articoli e categorie), tutti i fattori di posizionamento on page. Per il sito di Carmelo abbiamo fatto proprio questo. Ovvero, abbiamo ottimizzato, in base alla strategia adottata:

  •  title
  • description
  • i tag h (h1 – h2, h3 ecc.)
  • i tag alt per le immagini
  • le url di ogni pagina

Tutta l’ottimizzazione on page è stata fatta seguendo le direttive di Google, in modo da correggere del tutto l’indicizzazione del sito.

Suggerimento A seguito di quest’ultima modifica, ricordati di scrivere tutti i redirect 301 opportuni dentro il file .htaccess, per non perdere link juice, ovvero il ranking della vecchia url.

#3 Verifica l’ottimizzazione SEO on site

A parte l’ottimizzazione on page, occorre verificare anche l’ottimizzazione on site. Tutte questioni legate a struttura, backlink e link interni.

Sitemap xml

Uno degli step dell’analisi prevede la verifica della sitemap xml e l’utilizzo di Search Console (Webmaster Tools) per inviarla a Google. Attraverso il plugin SEO Yoast abbiamo escluso dalla sitemap tutto ciò che non serve indicizzare. Inoltre, abbiamo configurato Search Console, e:

  • rimosso le pagine inutili dall’indice di Google
  • inserito la sitemap xml
  • rinviato all’indice il sito web, per fare una nuova scansione

Mappa Utente

È importante verificare la presenza di una mappa utente del sito. Questa è utile ai motori di ricerca per comprenderne la struttura, e per gli utenti, che possono avere un quadro chiaro degli argomenti affrontati sulla piattaforma web. Se la mappa utente non è presente, va inserita. Segnalalo al tuo cliente o, nel caso il sito sia il tuo, provvedi a crearne una.

Gestione pagina 404 e pagina di ricerca interna

Come viene gestita la pagina di errore 404? Oppure, ogni qual volta che, facendo una ricerca nel sito, non trovi ciò che stai cercando, come viene gestita la pagina di ricerca interna al sito? Occorre ottimizzare queste pagine. Possono contenere inviti a proseguire la navigazione, senza dare l’impressione all’utente di aver sbagliato qualcosa (Error 404!). Come?  Ma attraverso delle call to action studiate ad hoc! Sfruttale, per mantenere il lettore incollato al tuo sito.

Analisi dei link interni

L’oggetto di questa parte dell’analisi sono i collegamenti che costituiscono la rete di link interni, funzionale al collegamento degli argomenti e al rafforzamento della correlazione tra le pagine del sito. Quando ci è stato affidato l’incarico, fatto salvo che per i menù e le tassonomie, non c’erano molti link interni al sito. Così, abbiamo costruito delle strategie che correlassero gruppi di argomenti, attraverso anchor text che approfondissero gli articoli, rafforzando i contenuti a vicenda.

In fase di analisi, i dati riportati poi sulla SEO Audit sono inerenti a qualità e numero dei link esterni, e alla quantità di link interni, quasi tutti creati da me e Giovanni, a seguito dell’ottimizzazione del sito. Per i dati su Citation Flow, Topic Flow e Trust Flow ci siamo affidati ai dati estrapolati da tool automatici come Majestic.

Http o Https?

protocollo sicuro https

Il lucchetto verde è simbolo del protocollo sicuro https

Verifica, inoltre, che iI sito offra o meno la navigazione su protocollo sicuro https. Laddove non ci fosse, ed è questo il caso, consigliamo sempre di passare al protocollo sicuro. Specialmente da mobile, gli utenti possono essere scoraggiati a fare acquisti su un sito non sicuro, tanto più se questo particolare, viene evidenziato da Google. Oltretutto, puoi considerarlo ormai un fattore di ranking. Non astenerti, quindi, dal suggerire questa modifica.

#4 Una SEO Audit è anche analisi semantica dei contenuti

La parte della SEO Audit dedicata all’analisi dei contenuti è stata davvero illuminante. In questa fase ti occorrerà verificare fattori come la leggibilità e l’adeguatezza dei contenuti. Attraverso i tools di cui ti parlerò tra poco, puoi fare analisi precise e apportare i miglioramenti necessari. Un po’ come abbiamo fatto noi.

A prima vista, la homepage del sito non ha nessun problema, il contenuto appare “chiaro”, ben distribuito. Ti ricordo che il sito promuove un integratore che ti aiuta a perdere peso, agendo sulla glicemia dei cibi.

I contenuti testuali sono stati analizzati con strumenti online che calcolano la leggibilità di un testo in base all’indice di Gulplease (che tiene conto del rapporto tra lunghezza di parole, frasi e del numero delle lettere) e che estraggono, anche, termini potenzialmente difficili. Essendoci riferimenti ad aspetti medici è normale che i testi non possono essere semplici come in altri contesti. Tuttavia, abbiamo suggerito di adottare uno stile quanto più semplice e comprensibile possibile, nella stesura dei nuovi blog post. Inoltre, abbiamo rivisto alcuni contenuti della homepage, considerata di difficile lettura dal software.

analisi seo dei contenuti

Gli indici della complessità del testo vengono utilizzati anche dai motori di ricerca come fattore di ranking.

Il testo, in generale, risulta leggibile sia per dimensione, che per livello di contrasto, sia su desktop che su mobile. Il white space (spazio bianco tra un capoverso e l’altro) e i titoli H, aggiunti in fase di ottimizzazione, contribuiscono a migliorare la leggibilità.

Suggerimenti per migliorare la leggibilità di un testo

Abbiamo suggerito di adottare più immagini, illustrazioni o grafici da inserire all’interno del testo, per rendere immediatamente comprensibili concetti difficili, un maggior uso della titolazione, dei grassetti o altre convenzioni tipografiche che possano consentire la “scansione” visiva del testo, oltre che la lettura.

Una consulenza fatta bene si misura, anche e soprattutto, dal grado di consapevolezza che riesci a dare al cliente, e dall’attuazione di una serie di migliorie alla strategia, per conseguire prima i risultati sperati.

Un po’ come fa qualunque dietologo. Analizza lo stato di salute del paziente, e dà una dieta da seguire. Se poi non segui la dieta, è ovvio che faticherai a perdere peso. Allo stesso modo, noi, oltre a condurre l’ottimizzazione on page e on site, diamo indicazioni su tutte le criticità riscontrate. Ma poi occorre un cambio di strategia da parte del cliente, altrimenti è tutto inutile.

Suggerimenti per migliorare la coerenza semantica di un testo

Continuando a lavorare alla verifica dei contenuti, ci siamo accorti che il contenuto dell’homepage del sito era tutt’altro che chiaro ai motori di ricerca. E che il settore in cui l’azienda veniva posizionata, per quella pagina, era addirittura “business”. Per stabilirlo, ho scansionato il sito con Majestic, che oltre a rivelare dati su trust Flow e Citation Flow, rileva anche il Topical Trust Flow.

Inizialmente, non capivo perché. Poi, attraverso l’estrazione delle entità semantiche, con un altro software (ti svelerò di quale software sto parlando nell’apposita sezione), ho capito che la maggior parte del testo della homepage era contenuto nella parte bassa della pagina. Esattamente, qui:

Nativaintegratori testi nascosti in homepage

Ormai, questi due contenuti sono stati spostati in due pagine nuove. Fino a qualche giorno fa, però, erano in homepage, falsando completamente l’argomento della pagina, perché piuttosto corposi. Come puoi vedere dalla figura sotto.

dandelion estrazione entity

#5 Link building

In base all’attività editoriale sul blog, puoi suggerire la pubblicazione di nuovi contenuti utili. Questo può aiutare a costruire nuovi link in entranti da fonti esterne, così come il coinvolgimento di esperti del settore.

Si può, inoltre, effettuare un’analisi specifica per i siti che competono su parole chiave di interesse, vedere se ci sono casistiche, con un numero di backlink interessanti, e trovare (anche tramite altri metodi) dei siti correlati, con cui fare attività di PR, al fine di favorire la creazione di nuovi link verso il sito e aumentare la notorietà del brand.

#6 Segnali sociali: qual è il loro peso nell’analisi SEO?

I “social signals”, ovvero il numero di condivisioni, “like” o commenti che una pagina web riceve sui social, sono tenuti in considerazione da Google nel ranking. Ciò che occorre verificare è se i meta tag open graph sono stati impostati perfettamente, se la Twitter Card è ok, oltre al livello di popolarità di ogni pagina su Facebook.

Nel caso del sito di Carmelo, la homepage è abbastanza popolare, meno popolare il blog, ma è abbastanza chiaro il motivo: è stata creata solo da pochi giorni. E i segnali sociali sono impostati correttamente, anche se mi sento di suggerire l’adozione di un plugin di condivisione più evidente.

7# Valutazione della Performance.
Tools (strumenti) per una SEO Audit accurata

Molte delle analisi per comprendere la performance di un sito web, sono generate da software che aiutano ogni bravo consulente a districarsi. I SEO tool specifici sono essenziali, per valutare le principali caratteristiche e il funzionamento delle risorse coinvolte.

I tempi di attesa dell’utente, prima della visualizzazione dei contenuti di un sito, sono rilevanti sia su KPI relative all’engagement (tassi di rimbalzo e tempi di permanenza), sia in termini di conversione.

All’interno del report commissionato dal cliente, abbiamo riportato l’esito di alcuni test condotti. In particolare ho usato:

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Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.

Web Page Test, uno strumento free

Con Web Page Test puoi seguire un test gratuito della velocità del tuo sito web, utilizzando i principali browser (contiene anche quelli utilizzati dai dispositivi mobili), e alla velocità di connessione reale dei consumatori. È possibile eseguire semplici test o eseguire test avanzati. I risultati saranno informazioni preziose: una diagnosi accurata del sito e dei modi per migliorarne le prestazioni. Esiste un forum di supporto in cui tantissimi professionisti discutono di ottimizzazione web legata alla performance.

GTmetrix: verifica le prestazioni del tuo sito web

GTmetrix ti dà la possibilità di testare le prestazioni di un sito web, in relazione a velocità di caricamento e ottimizzazione delle risorse. Semplice e intuitivo, i risultati sono di facile comprensione. Questa a mio avviso è la forza di questo software. Le principali funzioni riguardano il monitoraggio delle pagine, e registrandoti (anche gratuitamente) hai accesso a uno storico dei tempi di caricamento delle tue pagine web, nel tempo. Inoltre, puoi testare una pagina da diverse nazioni, nonché da dispositivi mobili.

Google PageSpeed

Google PageSpeed è anch’esso un software che analizza la performance del tuo sito web, attribuendo un punteggio da 10 a 100 sulla velocità del sito da desktop e da mobile. Inoltre, fornisce suggerimenti utili per migliorare le prestazioni del sito. Fai subito una scansione del tuo sito web e comincia a prendere coscienza delle modifiche che dovresti apportare, lato server, e lato css, jquery e cache del sito. Se non conosci questo strumento, sarà un’esperienza entusiasmante. Un po’ meno se non sei un tecnico e avrai bisogno di soluzioni per far fronte a tutte le criticità.

Ecco cosa abbiamo scoperto su www.nativaintegratorialimentari.it

Homepage del sito NaturaLoad

Con gli strumenti di cui ti ho appena parlato, abbiamo valutato quali interventi fossero da effettuare sul sito web del nostro cliente. Quello che occorre fare per migliorare le prestazioni del sito, te lo riassumo in un breve punto elenco. Giusto per soddisfare la tua curiosità.

  1. Attivazione della cache lato browser
  2. Contenuto del sito non compresso lato server
  3. Validazione della cache lato server
  4. Compressione delle immagini o utilizzo di una CDN
  5. Caricamento delle librerie JavaScript alla fine della pagina

Il prossimo step sarà, quindi, trasferire il sito su un server più performante, che ci dia modo di usare sistemi di caching avanzati. Inoltre, comprimeremo tutte le immagini, o valuteremo l’utilizzo di una CDN. E dovrà essere ottimizzato il caricamento delle librerie javascript, mettendole alla fine della pagina, per consentire ai bot una scansione più veloce del sito web.

Altri Tool SEO utili per condurre un’analisi SEO

Tra i diversi strumenti usati, adesso che siamo giunti alla fine di quello che avevo già preannunciato come un articolone sulla SEO Auditi, vorrei indicarti alcuni tool, gratuiti e a pagamento, che trovo utilissimi nella fase di analisi del sito che precede la compilazione del documento.

Analisi delle Keyword

Oltre a Keywordplanner, che non puoi non conoscere, ecco alcuni tool che puoi usare nel lavoro di ricerca delle tue Keyword di settore, e delle parole chiave a queste correlate, e non solo.

  • SEOZoom → Si tratta di un tool a pagamento, ma il costo direi che è accessibile. Ivano Di Biasi, con la sua suite di analisi tutta italiana, offre un valido strumento di analisi delle Keyword. Uno strumento che restituisce tantissime informazioni su concorrenza, volume di ricerca, cpc medio e parole chiave correlate, espresse, anche, attraverso un grafico ad albero molto intuitivo.
    Tool seo SEOZoom
  • Ubersuggest  → Per trovare rapidamente nuove parole chiave non disponibili su Keyword Planner. inserisci la tua keyword e otterrai tantissimi suggerimenti di parole chiave utili per SEO, Content Marketing o PPC. È gratis.
  • Keyword explorer di SEO Tester online → Oltre a darti in pochi secondi un checkup SEO completo, avrai accesso a centinaia di keyword e suggerimenti, analisi dei competitor e tanto altro. Questo strumento è stato sviluppato da un team di giovanissimi sviluppatori di Catania. Per noi, un motivo in più per utilizzarlo. Largo ai giovani.

Scansione del sito:  title, description, tag h e molto altro in Excel

  • Screaminfrog → Un tool utilissimo per scansionare un sito web ed estratte tutti i tag on page ordinati su un file excel. Anche questo strumento si presenta in versione freemium. Puoi scaricarlo gratuitamente, ma scansionerà fino ad un massimo di 500 url. La licenza di utilizzo costa intorno ai 250 euro, per un anno intero, e li vale tutti. Una volta su Excel puoi lavorare filtrando i dati e inserendo colonne che conteggino il numero di caratteri, verificando che siano allineati alle direttive di Google. Inoltre, puoi vedere la struttura del sito e dati come tempi di scaricamento delle risorse, legati quindi alla performance del sito stesso.

Analisi semantica nella SEO Audit

  • Translated Labs → La leggibilità indica quanto un testo sia facile da comprendere. Un testo ben scritto è più efficace, facilmente comprensibile e rapido da leggere. Ci aiuta a stimare/valutare la difficoltà di un testo per meglio pianificare le attività di traduttori e revisori. L’informazione scritta, specialmente in rete, deve essere diretta e ben strutturata. Un’analisi automatica del testo può fornire spunti per migliorarne la leggibilità. Per analizzare i tuoi contenuti, e verificare che siano di facile lettura devi usare un analizzatore di leggibilità come Translated Labs.
  • Dandelion → è un software di estrazione semantica che rileva gli argomenti trattati in una pagina web. Serve a verificare che ciò che percepisci tu, sia chiaro anche al motore di ricerca. Se non fosse stato per questo software non avremmo mai scoperto che l’homepage del sito di Carmelo avesse un problema generato dai contenuti (privacy e condizioni di acquisto) messi in basso sulla pagina. Poco rilevanti all’occhio umano, perché nascosti, ma molto visibili al motore di ricerca.

Analisi SEO della Link Building

  • Majestic → Majestic SEO Site Explorer è un noto strumento di verifica dei backlink. Il tool ha un modello freemium. Senza un account sei in grado di accedere solo alle informazioni generali su un URL richiesto o dominio (ad esempio, numero di domini di riferimento, numero di backlinks esterni, il numero di indirizzi IP, ecc.). Se ti registri con un account gratuito, ricevi informazioni supplementari, ed hai anche l’accesso ai primi 5 backlinks, la top 5 dei domini di riferimento, e le prime 100 pagine (in base al numero di domini di riferimento) per la tua richiesta.

E tu, come analizzi il tuo sito web?

Stupire un cliente con la SEO audit

In questo articolo, oltre ad averti raccontato un po’ del mio lavoro, attraverso la case study di un cliente, ti ho mostrato alcuni spunti, secondo me, interessanti, per condurre un’analisi SEO approfondita e sbalordire i tuoi clienti.

Ovviamente, questo documento richiede tempi di realizzazione non esattamente brevi, ma i contenuti sono di altissimo valore per qualunque azienda che intenda sviluppare il proprio business online. Questo perché la qualità paga, ma, come mi suggerisce Francesco Ambrosino, va anche pagata. Impegno e costanza sono il modo migliore per raggiungere un obiettivo. Quindi, stupisci il cliente dando il meglio di ciò che sai fare, sempre. Il tuo obiettivo è deliziarlo e fare in modo che parli bene di te.

E tu, hai altri tool o strategie da suggerirmi per affinare, ancora di più, il mio lavoro? Se ti fa piacere condividere questo genere di informazioni, non esitare a scrivere nei commenti. Aspetto un feedback da parte tua, anche su questo articolo.

Prima di chiudere, vorrei solo ringraziare te che sei arrivato fino alla fine. Grazie per avermi concesso un po’ del tuo tempo. Se lo hai apprezzato, condividi l’articolo, affinché altri utenti, come te, ne possano beneficiare. Diversamente, fammi sapere su cosa non sei d’accordo. Ogni critica può essere costruttiva.

Alla prossima baby. 😉

CONTATTACI PER UNA CONSULENZA GRATUITA

Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.

SEO on page: ottimizza il tuo sito per i motori di ricerca

SEO on page: ottimizza il tuo sito per i motori di ricerca

Come fai a sapere se ti serve una Consulenza SEO? Oggi facciamo insieme un’analisi delle caratteristiche che rendono il tuo sito web ottimizzato, almeno per quanto riguarda la SEO on page. In questo articolo troverai tutte le informazioni utili per ottimizzare ogni tua pagina web. Se poi volessi approfondire l’analisi, scopri come condurre una SEO Audit.

SEO on page: Ti propongo un gioco

Prova a fare una ricerca su Google, relativamente a prodotti o servizi del tuo settore merceologico. Il tuo sito appare tra i risultati della ricerca? Nemmeno tra quelli locali? Se la risposta è negativa, non è un buon segno. In questo caso, potresti avere bisogno di un consulente SEO, una figura professionale che ti aiuterà a:

  • aumentare la possibilità di avere una posizione elevata sui motori di ricerca
  • guadagnare traffico dai social network come Twitter, Facebbok, Linkedin, Google+, ecc
  • aumentare i link in ingresso sul sito: chi troverà i tuoi contenuti, se questi saranno interessanti, li segnalerà ad altri utenti, attraverso link che puntano sulle pagine del tuo blog
  • migliorare la percezione del tuo brand nel suo settore di riferimento aumentando stima, rilevanza e familiarità dei tuoi utenti

Fattori SEO on page

Quali sono gli elementi SEO che vanno “ottimizzati” perché una pagina web possa essere comprensibile, non solo per i motori di ricerca, ma in primo luogo per le persone?

A monte di questo ragionamento è necessario comprendere quali sono le parole attraverso cui gli utenti cercano informazioni, per uno specifico settore merceologico.

Sulla base dell’analisi delle ricerche degli utenti, bisogna individuare le parole chiave attraverso le quali vogliamo essere trovati e, di conseguenza, stabilire con precisione Title, Description, URL, Alt Tag e tutti gli altri fattori SEO on page più importanti.

Title di una pagina web: cos’è e come ottimizzarlo?

Il Tag Title di una pagina web (o di un articolo) è probabilmente l’elemento SEO on page più importante che Google considera per quanto riguarda l’indicizzazione e il ranking.

consulenza Seo Catania

È la porzione di testo (qui sopra riportata in viola) attraverso cui Google richiama i contenuti del sito. A patto che le parole utilizzate per titolare la nostra pagina siano pertinenti alla ricerca di informazioni effettuata dall’utente.

Se il tuo sito ha un uso cattivo del tag Title, sarà complicato che il motore di ricerca lo trovi e possa restituirlo come risultato della ricerca di un utente.

Se la tua homepage ha come titolo “Benvenuto”/”Home”, o se usi lo stesso tag title per tutte le pagine del tuo sito, capirai che difficilmente Google riuscirà a indicizzare correttamente il tuo sito.

Un buon Title deve

  • essere descrittivo della pagina
  • contenere le keyword pertinenti con il contenuto della pagina
  • essere compatto, ovvero non superare le 65 battute, spazi compresi, diversamente il titolo verrà troncato e compariranno dei puntini di sospensione che per l’utente equivale ad avere informazioni incomplete su ciò che andrà a trovare dentro la pagina, col risultato che probabilmente non ci cliccherà sopra! Un po’ come accade per questo che vedi qui sotto , che è un mio vecchio blog, aperto diverso tempo fa su WordPress e che oggi mi serve a farti capire quali sono gli errori da non commettere .
  • destare curiosità e interesse
  • essere (se occorre) persuasivo.

Un brutto Title è

  • pieno di keywords
  • poco o per nulla descrittivo della pagina
  • supera i 70 caratteri
  • sterile piatto ed inefficace o fuorviante
  • non comunicativo (“Benvenuto”/”Home”) o addirittura inesistente

Uso del tag title: errori da non commettere

Cos’è la description di una pagina web?

La Description di una pagina web (o di un articolo) è una breve sintesi del contenuto della pagina, ed è esattamente la porzione di testo mostrata su Google sotto il title SEO. Tra i fattori SEO on page è quello che non migliora, in maniera diretta, l’indicizzazione della pagina. Tuttavia la sua presenza aumenta la possibilità che l’utente licchi su quel risultato.

La description infatti serve a sintetizzare l’argomento della pagina web e a dare indicazioni all’utente. Ma come occorre che sia una description ben fatta?

Rivediamo l’esempio di prima:

Cos'è la Description di una pagina web?

Una buona description deve essere

  • esaustiva e accattivante
  • dare un assaggio del contenuto della pagina
  • catturare l’attenzione dell’utente fino a farlo incuriosire e portarlo al click
  • essere non più lunga di 140 caratteri, spazi compresi per evitare che Google la tronchi

Se riguardi di il mio “cattivo esempio” ti accorgerai che nessuno di questi parametri è rispettato”. Non è comprensibile, né a google né all’utente, quale sia il contenuto della pagina proposta.

Ecco una cattiva description

Una brutta Description è

  • poco descrittiva e fuorviante
  • non sintetizza il contenuto della pagina
  • scarsamente significativa per l’utente
  • più lunga di 140 caratteri

Il risultato di un lavoro fatto così è diminuire il cosiddetto Click Through Rate, ovvero il numero di click che ricevi dalla SERP (o pagina dei risultati di ricerca).

Cos’è una URL e a cosa serve?

La parola URL sta per Uniform Resource Locator e indica l’indirizzo a cui si trova una pagina web. Esattamente allo stesso modo in cui via, numero civico, città e CAP (che insieme formano il tuo indirizzo) indicano la posizione geografica in cui si trova la tua casa, il tuo ufficio, ecc. Trai i fattori SEO on page ha una certa importanza, in quanto da, anch’essa, informazioni sul contenuto della pagina. Ecco perché una buona url deve essere parlante. Ovvero deve comunicare cosa contiene una certa pagina web.

Cos'è l'Url di una pagina web?

Una buona Url è:

  • comprensibile, quindi leggibile dall’utente,in primis, e dal motore di ricerca
  • contiene, coerentemente al titolo e alla description della pagina, le parole chiave attraverso cui vogliamo che gli utenti ci intercettino nelle proprie ricerche
  • compatta quanto basta

Controllando le pagine del tuo sito web nella barra degli indirizzi del motore di ricerca, appaiono caratteri incomprensibili e poco significativi? Se la risposta è positiva, stai compromettendo la visibilità del tuo sito web sui motori di ricerca.

Immagina di spedire una lettera senza indicare chiaramente l’indirizzo del ricevente. Come farà il postino a recapitarla? Come faranno gli utenti a rintracciare le tue pagine web se non fai in modo che siano chiaramente “indicizzate”?

Cos’è l’Alt tag per le immagini?

L’Alt tag, o alternative tag è l’insieme di quelle parole chiave che ti permettono di categorizzare le immagini di una pagina web. Categorizzare le immagini aiuta i motori di ricerca a trovare le immagini e organizzarle nei risultati di ricerca.

Ti ricordo che ormai moltissime persone, proprio per l’immediatezza del riconoscimento visivo di una immagine, utilizzano le ricerche per immagini, una modalità che non puoi non tenere in considerazione.

cos'è il Tag Alt per le immagini

Cos’è il Tag H o Header?

L’Header non è altro che il Titolo di una pagina web. Esistono diverse dimensioni di titolo a seconda dell’importanza che ha all’interno della pagina. Ogni pagina web, secondo le direttive di Google, dovrebbe avere un solo titolo h1, per indicarne l’argomento principale. Questo dev’essere, inoltre, accattivante. Scoprire ma non troppo l’articolo, per renderlo interessante. Anche il titolo H1, oltre ad essere uno dei fattori SEO on page più rilevanti, concorre moltissimo a determinare il tasso di rimbalzo di una pagina. Se è scritto male o poco interessante potrebbe far scappare i tuoi lettori.

Un buon titolo deve essere

  • esaustivo e far comprendere il contenuto dell’articolo in maniera concisa e immediata
  • incuriosire il lettore per invitarlo a continuare la lettura oltre il titolo stesso
  • promettere qualcosa che poi verrà mantenuto all’interno del testo. Se titolo una pagina “La ricetta della marmellata con le pere”, non posso parlare di quanto siano buone le mie pere, senza accennare minimamente alla ricetta

La SEO richiede studio e dedizione

Diffida da chi ti dice che farà in modo che il tuo sito sia al primo posto nelle ricerche di Google. Se non fa riferimento ad alcuno studio del tuo settore merceologico e non riesce a intercettare le parole chiave per le quali ha intenzione di posizionare il sito, ti sta vendendo fuffa.

Posizionare un sito in prima pagina non significa nulla. Anzi, qualcosa può significare: che il tuo interlocutore ha le idee poco chiare sul funzionamento dei motori di ricerca, e su come si faccia a ottimizzare correttamente un sito web.

I fattori SEO onpage di cui ti ho parlato in questo articolo sono aspetti determinanti di qualunque buon lavoro di ottimizzazione. Questa disciplina, tutt’altro che morta, è fatta di tentativi e riscontri, che possono portare il tuo consulente SEO a rivalutare, di volta in volta, le sue strategie.

Seo on page fa rima con contenuti di qualità

Insomma, fare SEO significa comprendere le dinamiche del mercato di riferimento del cliente, e avere un quadro preciso della concorrenza. Ma significa, anche, pubblicare contenuti di qualità e diffonderli attraverso i giusti canali. Che poi sarebbero le piazze virtuali (social e forum) in cui si trovano i tuoi clienti potenziali.

La stesura di preventivo di consulenza SEO dipende dal tuo mercato di riferimento, da quanto è “affollato il tuo settore”, e dal risultato che vuoi ottenere.

Ricorda che una corretta strategia SEO non è sufficiente per vincere nello Z.M.O.T., ma rappresenta indubbiamente un punto imprescindibile di un buon piano di Inbound Marketing.

La strategia vincente per dare visibilità al tuo blog è ottimizzare i tuoi contenuti

La strategia vincente per dare visibilità al tuo blog è ottimizzare i tuoi contenuti

L’argomento di oggi nasce da una domanda che, qualche giorno fa, mi è stata posta da un amico.

La SEO serve o no per il mio blog?

Sì, lo so che la domanda suona alquanto bizzarra. Chiedere se la SEO può migliorare la tua strategia di marketing digitale, sfiora la retorica. Qualsiasi attività online può beneficiare della SEO. Viceversa, si perderebbe il senso dell’acronimo. SEO, ti ricordo, significa “search engine optimization“. Ed è quell’insieme di pratiche che mirano ad aumentare la visibilità di una o più pagine web.

Ma torniamo un attimo al mio amico e alla sua domanda: perché vuole sapere se la SEO può aiutare il suo blog?

Recentemente, ha avviato un blog sulla sua più grande passione: la musica. Più in particolare, la chitarra acustica. Spiega alcuni riff e aggiunge, quotidianamente, video tutorial sui principali successi italiani. Eppure, il traffico sul suo piccolo sito web non cresce. Il grafico di Google Analytics è piatto.

Il motivo? Non integra, nella sua strategia di blogging, il benché minimo tassello di SEO.

Tu, vuoi fare lo stesso errore? Vuoi un diario personale? No. Tu vuoi condividere la tua conoscenza e la tua passione. E trasformare tutto questo in risultati – l’unica cosa che conta davvero. Ed ecco che la SEO entra in gioco.

L’importanza della SEO per un blog

Su Internet vengono pubblicati milioni di articoli ogni giorno. E il contatore aumenta anche in questo momento. Dare visibilità ai propri contenuti, quindi, diventa una sfida abbastanza impegnativa. Ma, nel marasma del web, puoi comunque emergere.

La differenza tra un blog ottimizzato per i motori di ricerca e uno che – nonostante i buoni contenuti – viene gestito senza consapevolezza è il traffico che produce.

Un errore comune che molti blogger alle prime armi fanno è quello di produrre contenuti senza avere prima definito un obiettivo, una strategia. In questo modo il risultato sarà catastrofico. Improvvisare nel blogging è (quasi) impossibile. Bisogna SEMPRE avere un piano. E agire di conseguenza.

Se sai a priori dove vuoi arrivare, la strada da seguire sarà meno tortuosa, nonostante i possibili impedimenti. Questa è una lezione che ho imparato dalla vita. E può essere applicata tranquillamente al tuo blog.

La SEO è una strada. Un sentiero che può condurre qualche ramingo verso il tuo rifugio sicuro. Fuor di metafora, se vuoi aumentare i tuoi lettori – i parenti e gli amici, seppur importanti, non mantengono vivo un progetto editoriale – devi iniziare a scrivere in ottica SEO. Che non significa scrivere per i motori di ricerca. Significa avere quella famosa consapevolezza di cui ti parlavo poc’anzi.

Naturalmente, la SEO non è l’unico strumento che puoi usare per aumentare il pubblico del tuo blog. La promozione sui social, l’advertising, l’email marketing e i servizi di messaggistica – Telegram e WhatsApp su tutti – possono (e devono) essere integrati nella tua strategia di Marketing Inbound. Una strategia che mira a attrarre il lettore, deliziarlo con contenuti cuciti su misura per lui e convertirlo come promotore del tuo blog.

Suona meraviglioso, non è vero? La SEO è anche questo. Ma è, soprattutto, una forma di Marketing con un rapporto costo-efficienza incredibile. E ora ti spiego perché.

SEO: ottimizza il tuo blog oggi, per pagare meno domani

seo invenstimento perfetto

Per diffondere un contenuto molti blogger si affidano alla pubblicità a pagamento sui social network. Altri, invece, comprano link o annunci su altri blog. Questo modus operandi costa denaro. E il rischio di sprecare budget è altissimo.

Ricordi il discorso sull’improvvisazione, no? Figurati se è saggio affidarsi al caso quando ci sono soldi di mezzo. Le inserzioni sponsorizzate su Facebook, ad esempio, se da un lato possono portarti traffico, possono anche svuotarti la prepagata velocemente. E senza portare risultati. Soprattutto, se i click portano a pagine non ottimizzate, non responsive, o con un’architettura dei contenuti poco efficace.

Ora, non credo che questo sia lo scenario che immagini quando pensi al tuo blog. Tu vuoi occuparti dei contenuti. Del piano editoriale, magari. Ma non vuoi essere trovato grazie al denaro che versi nelle casse di Mark Zuckerberg. Tu vuoi essere trovato su Google, quando un tuo potenziale lettore cerca informazioni sull’argomento affrontato dal tuo blog.

Ecco perché dovresti utilizzare il potere della SEO e:

  • individuare il tuo pubblico – ottenendo risultati migliori rispetto agli annunci
  • risparmiare denaro, tempo e risorse – che avresti investito per creare la tua campagna pubblicitaria
  • adattare la tua strategia SEO per attirare, esattamente, chi vuoi che legga i tuoi contenuti
  • aumentare il ROI (ritorno di investimento), utilizzando la SEO e l’analisi delle parole chiave

Con la SEO, chi cerca, trova il tuo blog

bussola su cartina geografica

Chi cerca online, trova le informazioni grazie ai motori di ricerca. Il tuo blog non viene escluso da questo processo. Naturalmente, per essere indicizzato in maniera corretta dai crawler di Google – immagina questi simpatici bot, come dei ragnetti intenti a scansionare ogni contenuto presente sul web – i tuoi articoli devono rispondere alle domande degli utenti. Viceversa, Google non avrebbe motivo di restituire le pagine del tuo blog.

E la SEO è proprio questo: ottimizzare i tuoi contenuti, per una determinata query (domanda), e ottenere maggiore visibilità all’interno dei motori di ricerca.

Seguendo le regole base della SEO, infatti, il traffico organico verso il tuo blog può crescere velocemente e in modo esponenziale. Basta anche modificare qualche piccolo dettaglio che tra un periodo e l’altro hai ignorato:

  • un filename descrittivo per le tue immagini, invece di un triste (e inutile) image610.jpg
  • un titolo che contenga la parola chiave che intendi attaccare
  • una url compatta che abbia al suo interno la keyword da te scelta

Piccoli accorgimenti che possono rendere grande il tuo articolo. Anche se la SEO non è soltanto url, title e immagini. C’è un mondo che può risultare complesso, ma che con la giusta mentalità può essere alla portata di ogni blogger.

Ma queste non sono le uniche motivazioni per le quali vale la pena investire sulla SEO. Oltre un fattore di indicizzazione, infatti, c’è anche (e soprattutto) una coccola verso il tuo lettore.

La SEO migliora l’esperienza del lettore

seo migliora esperienza utente

Ottimizzare i tuoi articoli significa anche – come suggerisce il titolo di questo paragrafo – migliorare l’esperienza del lettore (e di lettura).

Un post che mescola buone informazioni a uno stile asciutto e semplice spinge il lettore a tornare sul tuo blog. E questo contribuisce a creare un bacino d’utenza fidelizzata.

Questo è quello che intendo permigliorare l’esperienza del lettore“.

Produrre contenuti ben strutturati, però, non è l’unica pratica che puoi attuare per creare la migliore esperienza possibile.

Devi, anche:

  • strutturare ogni articolo, seguendo una sola chiave di ricerca (e il suo relativo campo semantico) – eviterai di andare fuori tema
  • collegare, attraverso una rete di link interni, gli articoli del tuo blog – questo aiuta il lettore ad acquisire maggiori informazioni, senza perdere troppo tempo. E aiuta te a diminuire la frequenza di rimbalzo, ossia a mantenere attivi per più tempo gli utenti sul tuo blog
  • ottimizzare le immagini, in modo che vengano caricate velocemente
  • fornire un titolo e una breve descrizione a ogni articolo – incuriosisce il lettore, e lo spinge a proseguire la lettura

Insomma, l’obiettivo è sempre lo stesso: fornire al lettore le risposte che cerca.

Segui i cambiamenti, cambia strategia


The wind of change blows straight into the face of time“, cantava Klaus Meine nel 1989. Il leader degli Scorpions si riferiva ai cambiamenti policiti in atto nell’Europa dell’Est.

Ora, questo non è un post che parla di politica. Questo è un post che parla di SEO. E la SEO è in costante fase transitoria. Ogni volta che pensi “è perfetto”, “ho risolto”, “eureka!”, un aggiornamento di Google può stravolgere le carte in tavola e penalizzare, nel peggiore dei casi, il tuo lavoro.

Gli update continui che Google conduce hanno una conseguenza: la SEO deve essere un processo dinamico. Per mantenere un buon posizionamento, quindi, devi studiare e aggiornare le tue conoscenze.

La tua SEO deve evolvere insieme a Google. Questa è l’unica chance che hai per consegnare ai tuoi lettori degli articoli che valga la pena leggere.

La SEO rende il tuo blog semplice da trovare

Tu vuoi che il tuo blog sbaragli la concorrenza, vuoi aumentare il numero dei tuoi lettori e vuoi monetizzare. La SEO è uno strumento potentissimo che puoi sfruttare per capitalizzare i tuoi investimenti, e dare al tuo blog la visibilità che merita.

Per ulteriori chiarimenti, ti aspetto nei commenti.

Hai bisogno di una consulenza SEO per capire come migliorare il tuo blog? MADD è pronta a suggerirti le best practices per raggiungere la tua nicchia di mercato.