da Giovanni Amato | 12 Maggio 2016 | Content Marketing, Copywriting, Inbound Marketing
Ti capita mai di guardare il tuo sito web e di pensare che manchi qualcosa, che si possa migliorare? Migliorare. Una parola molto bella, ricca di significato. Ma come puoi migliorare il tuo sito internet? I tuoi prodotti sono fantastici, la veste grafica è accattivante, e tutto sembra funzionare per il meglio. Però, i testi delle tue pagine istituzionali convertono? Sono stati scritti cercando di risolvere un problema, o parlano solo di te, con il vano tentativo di vendere qualcosa?
Ecco, questo è quello che puoi (e devi) migliorare, se vuoi diventare un punto di riferimento per la tua nicchia di mercato. E se assumere un professionista del web copywriting non rientra nei tuoi piani, non temere, in questo articolo voglio darti alcune dritte per scrivere dei testi adatti al tuo business.
Comprendi il tuo pubblico

Sei hai un sito internet, hai anche un prodotto da pubblicizzare e vendere. Se mi sbaglio, chiudi pure questa pagina, non c’è nulla che possa suscitare il tuo interesse qui. Viceversa, per vendere devi prima comprendere il tuo pubblico; conoscere i suoi interessi e le sue esigenze.
Chi compierà l’azione o, in altre parole, chi comprerà il tuo prodotto? Chi ti invierà una mail, richiedendo informazioni? Michela, casalinga di Voghera, o suo marito Mario, gestore di un ristorante?
Questo è fondamentale per indirizzare i tuoi contenuti, e attrarre i tuoi potenziali clienti.
Se non riesci a comprendere come spingere il tuo business, e come connetterti al tuo utente finale, non farai molta strada. Del resto, la concorrenza è spietata.
Vendi la soluzione, non il prodotto

Quando le persone hanno un problema, cercano una soluzione. Dimostrare di conoscere il problema, e sapere come aiutarli a risolverlo, garantisce l’immediata creazione di un rapporto e crea interesse vero. Questo genera risultati migliori del semplice sbattere in faccia alle persone dei contenuti fine a se stessi e alla stregua dello spam.
Le pagine dei tuoi servizi vendono la soluzione, rispondendo in modo concreto o cercano di piazzare il tuo prodotto, con goffe parole di effetto? Se stai continuando a leggere, probabilmente, ti trovi ad affrontare ogni giorno il secondo scenario, ottenendo come unico effetto, un traffico semi assente o un tasso di conversione che rasenta lo zero.
Cambiare rotta, e di conseguenza modo di pensare, potrà solo farti del bene.
Dai una risposta

Le persone hanno trovato i tuoi contenuti ponendosi una domanda precisa. Quella domanda può variare a seconda di cosa stai scrivendo, ma devi essere tu a sapere di cosa si tratta e a rispondervi subito, all’inizio del contenuto. Quale promessa stai facendo nella tua prima frase? Assicurati di accompagnare le persone con il tuo discorso e di dimostrare loro che sai cosa stanno cercando.
Ponendo a Google (o a qualsivoglia search engine) una domanda specifica – in gergo query – è possibile visualizzare centinaia di risultati, dove ognuno di noi può trovare quello che sta cercando.
- Come promuovere un ristorante online
- Come allestire un negozio di abbigliamento
- Differenze tra lampada alogena o a led
Questi sono tre esempi di query. Tre problemi possibili, a cui tu devi dare una risposta. Che tu abbia un cash&carry da promuovere o un’azienda di lampade a LED, il percorso da seguire è sempre lo stesso: scrivere un contenuto che dia una risposta. In tre parole: contenuto di qualità.
Cattura l’attenzione

La frase iniziale è il fattore più importante in assoluto quando qualcuno deve decidere se cliccare su un tuo contenuto. Fallo svettare sugli altri, fai una promessa, dai alle persone un assaggio di quello che troveranno. Poi, dopo il primo paragrafo, mantieni la tua promessa.
[clickToTweet tweet=”Il #contenuto deve entrare in sintonia con il pubblico” quote=”Il #contenuto deve entrare in sintonia con il pubblico”]
Sottolinea i vantaggi
C’è una grossa differenza tra caratteristiche speciali e vantaggi. Illustrare i vantaggi del tuo prodotto attira più utenti, mentre parlare delle caratteristiche può essere interessante solo per pochi. Assicurati, quindi, di fare un buon lavoro quando parli dei vantaggi. Calati nei panni del tuo cliente potenziale, e non cercare di vendere il tuo prodotto. Piuttosto, offri una soluzione. Nel farlo, concentrati sui plus che contraddistinguono il tuo prodotto/servizio, e dai risposte concrete, partendo da domande che faresti tu.
Racconta una storia

La chiave per fare sì che le persone tirino fuori il portafogli per comprare quello che vendi, risiede nell’emozione. Le persone si ricordano di una bella storia, specialmente se li fai ridere, piangere, o spaventare. Le persone si identificano e legano con altri, grazie alle esperienze vissute.
Una buona storia umanizzerà il tuo contenuto. Come è stato usato il tuo prodotto per risolvere il problema di qualcuno? Come hai iniziato questo business? L’arte del raccontare storie, con un tocco narrativo, aiuterà a tenere vivo il tuo prodotto.
Ecco un esempio → Life is color – Pagina Chi Siamo di Malinishop.com (un eCommerce di prodotti artigianali indiani).
Usa i dati
Il ruolo dei dati, nel web copywriting, è quello di rendere più incisive le tue affermazioni e sostenere il tuo marchio o prodotto. In altre parole, aggiungono valore. Sì, è vero. Le persone ricordano più facilmente le storie che i dati. Eppure, il ruolo che hanno i numeri, in questo caso, è estremamente importante. I dati, infatti, riescono a convincere qualcuno a comprare.
Mostrare con i fatti (e non con belle parole) ciò che hai realizzato e ottenuto è uno dei passaggi verso il processo di conversione. Usalo a tuo vantaggio.
Resta concentrato e sul bersaglio

I tuoi contenuti devono avere un obiettivo preciso. Tutto ciò che si discosta da quell’obiettivo dovrebbe essere eliminato. Puoi usarlo da altre parti se ti torna utile, ma ricordati di non divagare.
Impara come sfruttare la lunghezza del pezzo
Non c’è nulla di male di un bel long post (o testo lungo). Se parli di qualcosa che ha bisogno di un discorso lungo cerca sempre di scrivere in maniera da generare interesse costante. Le persone non scappano quando trovano una storia interessante o delle informazioni utili.
Ricorda, è la storia a determinare la lunghezza del pezzo.
Visualizza
I tuoi lettori vogliono passare in rassegna le informazioni della tua pagina in maniera rapida. Puoi aiutarli rendendo le tue pagine adatte allo scopo. Scegli delle belle foto, aggiungi un grafico o due, utilizza parole chiave, paragrafi brevi, sottoparagrafi, liste… Tutto questo può rendere il tuo testo di più facile consultazione.
Smettila di parlare arabo

Sfortuna vuole che tu ne sappia di più del tuo prodotto di quanto non ne sappia il consumatore, il che è anche ovvio. Questo però non deve diventare motivo per ricordare loro quanto tu sia bravo e intelligente, utilizzando termini tecnici poco comprensibili per chi non ne sa quanto te.
Se chi legge non capisce cosa tu stia dicendo, difficilmente continuerà a farlo. Usare parole difficili non serve a nulla, se non a dare motivo al lettore di bloccarsi (e di abbandonare il tuo sito web).
Conclusioni
Ti ho dato alcuni consigli per far decollare il tuo business sfruttando il web copywriting. Adesso tocca a te metterli in pratica, farti conoscere, acquisire lead e aumentare i fatturati.
Se cerchi qualcuno che possa fare tutto il lavoro sporco al posto tuo, contattaci. Raccontaci la tua storia, parlaci del tuo prodotto, e insieme costruiremo un progetto adatto alle tue esigenze.
da Marialuisa Sanfilippo | 22 Aprile 2016 | Content Marketing, Inbound Marketing, SEO
Oggi voglio parlarti del nuovo report di Hubspot e Smart Insight, sul Content Marketing in Europa nel 2016.
Ogni anno, HubSpot e Smart Insights lavorano insieme alle aziende europee per stabilire lo stato del content marketing in Europa. Questo lavoro è utile a chi si occupa di marketing per comprendere quali siano i trend del settore, e identificare eventuali aree di miglioramento.
Content Shock: ne hai mai sentito parlare?

Se sei un addetto ai lavori, sei abbastanza consapevole del ruolo che hanno i contenuti nella tua strategia di marketing. La tendenza, già in atto da qualche anno, vede l’intero settore molto impegnato nella produzione di contenuti per il web. Con il relativo aumento della concorrenza.
In sostanza, fai molta più difficoltà a distinguerti oggi, che non 2 anni fa. Nel 2014 il web era uno spazio relativamente poco affollato, e c’erano circa un terzo dei blogger attuali, per non parlare di produttori di podcast, videomaker, pinner Pinterest, Instagrammer e fotografi. Diversamente, oggi, dobbiamo fare i conti con l’iper-produzione di contenuti online.
I contenuti disponibili raddoppiano in un periodo che va da 9 a 24 mesi, mentre la tua capacità di consumarli ha un limite. Anche se consumi contenuti continuamente, grazie all’uso costante dello smartphone, il tuo tempo ha un limite.
Questa situazione, se la analizzi da un punto di vista economico, come rapporto tra domanda e offerta, produce un fenomeno chiamato “Content Shock“: una situazione in cui l’offerta di contenuti sta esplodendo in maniera esponenziale, mentre la domanda è sempre la stessa, fa sì che le aziende debbano pagare perché i propri contenuti raggiungano i propri lettori. Pagare. Hai capito bene.
Contenuti alla ricerca della visibilità perduta

Per essere visibile in SERP occorre pagare: un seo-copywriter che, ad esempio, sia in grado di dare visibilità e valore aggiunto ai tuoi contenuti, scrivendo in maniera SEO friendly. Ma potrebbe non essere sufficiente.
Nella creazione di contenuti utili per i tuoi utenti, preoccupati anche del modo in cui questi sono catalogati all’interno del tuo sito, di quale sia la strategia di marketing adottata. Produrre articoli “a mitraglia”, potrebbe non essere sufficiente per mantenere il numero di lettori che hai sul blog, ma è innegabile che avere una buona frequenza di pubblicazione, aiuti.
Pensa a quei settori come il turismo: non è per nulla semplice avere visibilità su argomenti ad alta concorrenza, sui quali i tuoi concorrenti sono presenti e radicati. Occorre una buona strategia, tanto studio e un po’ di perseveranza.
Oppure, puoi sempre investire budget in inserzioni sponsorizzate. Per avere visibilità sui motori di ricerca, sceglierai AdWords, oppure i network pubblicitari alternativi come Criteo, Rubiconproject, Coud.IQ, Ebay Enterprise e tutti quei canali nati grazie al Real Time Bidding.
Moltissimi di questi network sono costosi (per avere successo si parla di una spesa mensile di migliaia di euro, che non tutti possono permettersi), e tutti, o quasi, sono caratterizzati dal sistema del remarketing, ovvero, tracciano gli utenti già passati dal tuo sito, a cui ripropongono i contenuti della tua campagna. A pagamento. Se hai poche visite sul sito, l’efficacia della campagna, te lo dico, sarà bassa.
Su Facebook, invece, potrai fare affidamento su AdRoll, Facebook exchange o Perfect Audience. Ma, anche qui, nulla è scontato. Anzi. Per esperienza, posso dire che, non solo la portata organica di un post su Facebook è diminuita drasticamente nell’arco dell’ultimo anno, ma anche la visibilità a pagamento si è ridotta drasticamente.
Moltissime aziende, allettate dal costo potenzialmente basso delle inserzioni, e dalla semplicità di utilizzo, hanno, letteralmente, invaso il network. Il risultato è che, se vuoi una reale visibilità, devi pagare di più, in alcuni casi molto di più, rispetto allo scorso anno. Un utente medio può vedere nel proprio newsfeed, oltre 1500 post. Troppo! Ridurre il numero dei post per aumentare la visibilità di ciò che davvero interessa all’utente sarà la vera sfida di Zuckerberg? Se puoi smentirmi, ti prego, fallo!
In tutti questi casi, otterrai un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, che sarà legato esclusivamente alla campagna a pagamento. E tu non puoi pagare a vita. Non è vero?
Content marketing e content shock: cosa fare?

Secondo Nielsen, la quantità dei contenuti che consumiamo ogni giorno è cresciuta da 2 ore al giorno nel 1920, a quasi 11 ore, al giorno d’oggi. Ma non è tutto. Si prevede che la quantità d’informazioni sul web crescerà con un tasso del 500% nei prossimi cinque anni. Per capirci: internet tra soli 5 anni sarà circa 5 volte più grande rispetto ad oggi. Impressionante, no?
Ecco, se l’equazione domanda-offerta sarà così sbilanciata da qui a breve, come accade in qualunque sistema economico, cosa ti aspetta?
- Diminuirà il valore dell’offerta, che sarà inflazionata;
- dovrai aumentare la qualità della tua offerta di contenuti, investendo, tempo o denaro, a seconda che tu sia un addetto ai lavori o un’azienda;
- dovrai pagare perché i tuoi contenuti siano visti dai tuoi lettori.
Di contro, il rischio è perdersi nel mare magnum del web. Il fenomeno del content shock, sia chiaro, impatta in maniera assolutamente diversa i singoli settori merceologici, le imprese e le varie nicchie di mercato.
Aumenta la qualità dei contenuti

Ciò che puoi fare, a prescindere dal tipo di azienda per cui lavori, e dal settore di riferimento, è migliorare la tua strategia, investire in formazione, affinare le tecniche che utilizzi nella creazione di un piano editoriale o nello studio del mercato e delle tue buyer personas. Cerca di ottimizzare ogni step avendo sempre presente i vari stati del buyer’s journey, e cercando di organizzare i tuoi contenuti sulla base delle caratteristiche dei tuoi prospect.
Contemporaneamente, devi curare il tuo network, attivando collaborazioni e partnership, in grado di renderti popolare nella tua nicchia di mercato, dovrai essere in grado di valutare i risultati delle tue attività di marketing. Misura il ROI e investi su quelle forme di divulgazione a pagamento, di cui non possiamo più fare a meno, in maniera oculata. Fai attenzione a non spendere più di quanto effettivamente ottieni. Questo non è sempre semplice, me ne rendo conto.
Questo modus operandi potrebbe fare la differenza. Magari non oggi, ma certamente domani.
Qual è lo stato del content marketing, oggi, in Europa?

Per dimostrarti quanto hai appena letto voglio proporti un’infografica che riassume lo studio, molto interessante, condotto da Hubspot e Smart Insight, sullo stato del content marketing in Europa. È da qui che ho tratto ispirazione per scrivere questo articolo.
Vuoi leggere il report nella sua versione originale? -> ecco il link per il download
Come potrai vedere, blog post ed email marketing sono le forme più efficaci di promozione per un’azienda, oltre che le più usate (ed economiche aggiungerei), seguite da infografiche e long form, video, webinar, forum, quiz, games e strumenti interattivi (tra cui le App).
Sono tutti contenuti, questi, che hanno costi di produzione. In termini di tempo e denaro. E non tutte le aziende investono in ugual misura in ciascuna delle suddette tecniche di produzione di contenuti. È più semplice scrivere un buon articolo, che produrre un video davvero buono. Ma, ciò potrebbe non essere valido il prossimo anno. I cambiamenti tecnologici hanno implicazioni non trascurabili. Questo, immagino che tu già lo sappia.
[infogram id=”JiNWkuoEGrI4wRc8″ prefix=”qnG” format=”interactive” title=”Lo stato attuale del content marketing in Europa”]
Con questo articolo vorrei ribadire, ancora una volta, che l’unica arma che hai per mantenere l’efficacia del tuo lavoro è studiare. Ritaglia del tempo per te, e per il tuo cervello. Farlo è importante, e non implica necessariamente una seduta relax al centro benessere, e nemmeno 40 minuti al giorno di fronte alla tua serie tv preferita. Per quanto queste attività abbiano un’importanza non trascurabile, per crescere professionalmente, aggiornati e comprendi il mercato in cui lavori.
Produci contenuti utili, seguendo una buona strategia

Evita di farti sopraffare dall’ansia da prestazione. Studiare ti farà sentire più sicuro di te, senza doverlo necessariamente ostentare, eh! Se hai dei suggerimenti, sappi che non vedo l’ora di leggerli nei commenti. 🙂
Se non hai il tempo, tuttavia, perché non sei un marketer, ed evidentemente svolgi una professione diversa, che contribuisce già a rosicchiare buona parte delle 24 ore disponibili in un giorno, puoi sempre affidare il tuo budget ad un professionista serio.
In questo, MADD può esserti d’aiuto, sia operativamente, che per formare il tuo reparto marketing (quelle persone addette alla promozione aziendale). Rendi la tua azienda consapevole dei risultati rispetto agli investimenti fatti, e degli obiettivi ancora da raggiungere.
Ciò che otterrai sarà una crescita dell’impresa, culturale e poi anche economica. Nuovi obiettivi e strategie potrebbero essere esattamente ciò di cui hai bisogno per far volare il tuo business. Vuoi sapere se è così?
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da Marialuisa Sanfilippo | 05 Agosto 2015 | Facebook Marketing, Inbound Marketing
I social network rappresentano un passe-partout, una chiave d’accesso per il tuo business, che ti aprirà le porte ad una fetta di pubblico che cerchi e ti (a)spetta.
Quello che non puoi permetterti è ignorarne l’importanza: il 60% del traffico su un sito web proviene ormai dai social, secondo dati raccolti e presentati da Paolo Zanzottera, di ShinyStat, al Convegno GT 2014. Inutile dire che tra tutti i social lui regna incontrastato: Facebook è il socialnetwork.
Gestire la comunicazione online di un’azienda non è semplice. Esistono, infatti, diverse variabili e numerosi fattori da prendere in considerazione. Non solo questioni legate strettamente alla costruzione del sito web aziendale (struttura seo-friendly, architettura dei contenuti ecc.), e al suo posizionamento sui motori di ricerca, ma anche e soprattutto ad un’attenta gestione dei canali social e, in particolare, di Facebook.

Scommetto che, anche se l’argomento ti incuriosisce, non hai molto tempo da dedicare allo studio del social media marketing. Ecco perché, in questo articolo, ti aiuterò a guadagnare con Facebook. Guadagnare stima, rilevanza e familiarità con i tuoi utenti, significa aumentare i tuoi clienti, perché per loro sarai riconoscibile e se saprai coltivarne il rapporto, saranno soddisfatti e parleranno bene di te.
Hootsuite: guadagni davvero tempo?

Prova gratuita per 30 giorni, previo registrazione, e possibilità di condividere e programmare i tuoi post, grazie ad un sistema automatizzato. Hootsuite, tuttavia, presenta due svantaggi piuttosto rilevanti.
Il primo riguarda la visibilità a pagamento: non puoi sponsorizzare i tuoi post. Questo significa avere meno visibilità nella tua nicchia di mercato. Saprai, infatti, che tramite Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram puoi fare pubblicità a pagamento, sponsorizzando i tuoi contenuti. Gli stessi contenuti che si spera indirizzino al tuo sito web o e-commerce. Se ci pensi, queste sponsorizzazioni sono un vero e proprio megafono. Un modo efficace per diffondere il tuo messaggio sui social network.
La seconda, invece, riguarda la visibilità organica dei post su Facebook. I post condivisi tramite software esterni a Facebook vengono penalizzati in visibilità. A parità di gestione, una pagina “alimentata” attraverso l’uso di piattaforme di pianificazione esterne ha una visibilità decisamente ridotta.
Con questo genere di strumenti hai, quindi, la possibilità di provare una gestione autonoma “risparmiando tempo”, ma in definitiva, il tuo messaggio quanta gente riuscirebbe a raggiungere, senza sponsorizzazioni?
PS → Quando costruisci una campagna di comunicazione per Facebook, come del resto ogni volta che confezioni un messaggio pubblicitario, l’analisi preliminare delle buyer personas è un passo fondamentale per “conoscere” clienti, interessi, desideri, e punti su cui far leva per essere rilevante per il cliente.
Guadagna tempo: concentra la tua strategia

F.O.C.U.S. : follow one course until successful. Prendendo in prestito la lingua inglese, voglio introdurti il prossimo step che spesso rappresenta una sfida per chi voglia aumentare la propria rilevanza online.
Bisogna essere presenti su tutti i social? Per come la vedo io, no. O almeno non da subito.
Piuttosto che usare software per risparmiare tempo nella gestione di più social contemporaneamente, “segui un solo percorso fino al successo“, concentrati e, considerando il tuo settore merceologico, scegli il social media più adatto.
Ad esempio, se sei proprietario di una pizzeria, Facebook, Google Plus, e TripAdvisor potrebbero promuovere il tuo locale meglio di Twitter o Linkedin.
Per guadagnare con la pagina Facebook devi creare contenuti interessanti e utili per l’utente

Per guadagnare con la pagina Facebook devi saper creare dei messaggi accattivanti, che riescano ad imprimersi nella mente del lettore. Affinché i tuoi contenuti siano utili, e quindi pertinenti e rilevanti, hai bisogno, oltre che di scegliere il canale giusto, di pianificare la tua strategia editoriale:
Devi avere un piano per raggiungere gli obiettivi che ti sei fissato.
- like, sharing e commenti servono?
- come puoi capire se la tua strategia editoriale è efficace?
Domande, domande e ancora domande. Per risolvere questi dubbi, ecco alcuni consigli che ti daranno un quadro generale, sicuramente più chiaro.
1# Quanto vuoi guadagnare? Gli obiettivi di una strategia di digital marketing

Definire gli obiettivi nel marketing digitale è fondamentale per misurare i risultati raggiunti e tracciare la strategia più efficiente ed efficace per raggiungerli. Gli obiettivi possono essere:
- un aumento della percentuale di acquisti totalizzati dal tuo store online
- un aumento del numero di richieste di preventivo
- un incremento di traffico sul sito in seguito ad un’attività di blogging, che dal sito viene condivisa sui canali social ufficiali dell’azienda
Tutti questi risultati contribuiscono, concretamente, alla crescita del fatturato di un’azienda, di qualunque tipologia. Si parla, in questo caso, di obiettivi di business. Questi verranno tradotti dal reparto creativo in obiettivi di comunicazione, attraverso lo studio di immagini, colori, layout grafici ecc.
2# Buyer personas: chi sono i tuoi potenziali clienti?

Chiediti sempre a chi è rivolto il tuo messaggio: c’è differenza se il destinatario è un ragazzo o una mamma, o se è rivolto ad una cinquantenne in carriera. Conoscere il tuo interlocutore è, senza dubbio, il modo migliore per comunicare davvero, per ottenere quel feedback che è il culmine del processo di comunicazione.
Crea una mappa, un identikit dei tuoi interlocutori: nome, professione, età, storia, valori, bisogni, ecc. Ogni volta che dovrai creare un contenuto per una buyer persona, verifica di avere scelto il giusto tono, di avere utilizzato il giusto gruppo di parole chiave e di avere verificato che l’argomento della comunicazione sia di interesse del pubblico. Se creerai contenuti interessanti e utili per i tuoi clienti potenziali, fidati, “avrai vinto“.
3# Sviluppare una strategia: un piano editoriale per il tuo business

Sviluppare un piano editoriale ti consente di individuare delle parole chiave rilevanti, e pertinenti al tuo settore di appartenenza, per le quali posizionare il tuo sito, attraverso la scrittura di articoli sul blog.
Questi contenuti, studiati in base ai tuoi interessi, verranno infine condivisi sui social network aziendali, con diversi criteri, in base al canale scelto. Il piano editoriale è definito in base all’analisi delle buyer personas e all’identificazione di argomenti utili e interessanti per loro. Non necessariamente, anzi quasi mai, la strategia adottata per il posizionamento sui motori di ricerca viene adottata anche sui social, a causa della diversa finalità di questi strumenti.
A differenza dei motori di ricerca, i social non consentono, al momento, di cercare informazioni attraverso la barra di ricerca, ma ci fanno visualizzare contenuti nello stream. I contenuti che vediamo sono quelli delle persone o, più raramente, delle pagine con cui abbiamo maggiore interazione. A meno che non utilizziamo delle campagne sponsorizzate per far vedere l’annuncio ad un numero maggiore di persone. Più il target è definito, e meglio spendiamo il nostro denaro. Potenzialmente, una campagna che raggiunge 1.500 persone può avere un costo di 2 euro!
Un modo per diffondere il tuo articolo, e farlo arrivare ai tuoi clienti potenziali, è impostare una campagna su Facebook Ads. Se avete fatto bene l’analisi precedente, allora non sarà complicato individuare gli interessi del target.
4# Analizzare e confrontare: GWT e Analytics

Monitorare i risultati delle nostre azioni è semplice: potrai usare tool gratuiti come Google Search Console, oppure Google Analytics, avendo un ottimo punto di vista sui risultati che raggiungerai. Puoi monitorare non solo gli accessi, ma moltissimi dati tra cui anche le fonti di traffico da cui provengono gli utenti tracciando ad esempio le campagne sui social con opportune url di monitoraggio, e verificando che tipo di risultati stai ottenendo.
Gli advertising pagano?
Sì. Eccome se pagano.
Con una strategia adeguata, tramite advertising, puoi trasformare un post di Facebook in potenziali clienti. Ovviamente, puoi vivere anche senza sponsorizzare un solo post, ma avere visibilità, per te, sarà molto più difficile.
La tua opinione
Sopravvivere nel mondo del digital marketing richiede impegno costante, tempo e denaro. Se non puoi dedicare il tuo tempo alla promozione della tua attività, dovresti affidarti ad un professionista: qualcuno che ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi di business, ovvero vendere di più e lavorare meglio. Non sono queste le cose che contano per un imprenditore?
Se hai ulteriori dubbi o domande inerenti alla promozione attraverso i social media, non esitare a scrivermi nei commenti.
da Giovanni Amato | 18 Maggio 2015 | Inbound Marketing, SEO
Molte aziende hanno investito su un sito web istituzionale o su una piattaforma e-commerce, con campagne seo e web marketing, ma qualcosa non ha funzionato: non si vede un cliente.
Ecco alcuni orrori (errori non avrebbe reso bene l’idea) che non devi mai commettere se vuoi fare un lavoro degno di nota e far finire il tuo sito web tra le prime posizioni su Google, per il suo settore merceologico, con una buona strategia di Marketing Inbound.
#1 Layout del sito web
L’utente online va coccolato, viziato, sedotto e accontentato. Ogni buon navigante del web, desidera un’esperienza piacevole e semplice durante la navigazione.
Se il layout non è abbastanza user-friendly, potrebbe invogliare gli utenti a lasciare immediatamente il sito e farli approdare su altri lidi (i tuoi diretti competitor). Immagina di aver fatto un ottimo lavoro di ottimizzazione on-page e perdere visite a causa di una scelta poco felice sul layout, non ti mangeresti le mani?
#2 I contenuti del sito web
Con la stessa logica, se l’utente non trova contenuti utili o che possano arricchire la sua esperienza online, cercherà informazioni su un altro sito web.
Cerca di fare sempre un lavoro di ottimizzazione a monte. Partendo quindi dal tema e dalla struttura dei contenuti. Qualcuno ha parlato di blog aziendale?
#3 Non dimenticare la Grafica
Anche l’occhio vuole la sua parte. Luogo comune o meno, ricorda che la maggior parte degli utenti internettiani si nutrono di immagini.
Se i tuoi contenuti non sono accompagnati da immagini accattivanti, se il tuo sito web offre grafiche banali e realizzate con paint, i tuoi lettori non saranno interessati a leggere ciò che tu hai da offrirgli.
#4 Branding
Quando ti parlo di Branding intendo:
- logo
- naming
- colori
- tema del sito web
Il tuo sito ha bisogno di un progetto decente. Il tuo logo, il nome scelto, rappresentano l’identità della tua azienda (o per quella del tuo cliente). Senza uno studio oculato del Brand, il valore della tua azienda rischierebbe semplicemente di non essere percepito. Sai cosa significa? Un risultato quasi sicuramente fallimentare.
Invece sai cosa scatena un progetto accurato, studiato e ben realizzato? Lovemark ti dice niente?
Per approfondire: Brand Identity: aspetti che determinano la reputazione di un’azienda
#5 Occhio al bersaglio
L’ottimizzazione del tuo sito web non ha prodotto alcun risultato rilevante? Forse hai sbagliato target e non hai preso in considerazione i reali clienti interessati al tuo prodotto. In due parole: Buyer Personas.
Molti “esperti” SEO credono che un buon lavoro sia quello di piazzare una keyword ai primi posti nella SERP di Google. In realtà se il target della campagna non è stato ben focalizzato, si rischia di apparire in prima pagina con una parola chiave che non appartiene o che mal indirizza al nostro prodotto.
Se vuoi pubblicizzare un’officina auto, sarebbe più intelligente puntare sulla keyword “riparazione auto”, o più grossolanamente “auto”?
L’utente che cerca la parola “auto” sicuramente sta cercando il sito di una concessionaria, non di un’officina.
Sviluppare un profilo delle Buyer Personas è un’operazione fondamentale per avere un buon risultato in termini di posizionamento del tuo progetto web.
Per approfondire: Buyer persona, storytelling e content marketing: 9 preziosissimi consigli
#6 La SEO basta?
Ricorda che la SEO è solo uno degli strumenti di marketing a tua disposizione per la buona riuscita di un progetto web. Esistono infatti altre forme di marketing digitale che dovrai utilizzare per diffondere meglio il tuo prodotto e ottenere un riscontro in termini di risultati.
Non dimenticare quindi:
- blogging
- email marketing
- social media
- pay-per-click
- banner ads
Saranno ottimi alleati per la realizzazione di una buona strategia web.
Per approfondire: Adwords: ecco come fare pubblicità efficace su Google
#7 Attrarre nuovi utenti
Trasformare ogni visitatore in cliente, è mera utopia. Creare una piattaforma interessante, con contenuti sempre aggiornati, contact form per richiedere informazioni, o un e-book gratuito scaricabile tramite la condivisione su un canale social, aumenta la percentuale di quegli utenti che da sconosciuti diventano visitatori.
Una volta che sarai riuscito ad attrarre i tuoi visitatori e a raccogliere le loro mail, mantenere i contatti potrebbe farli diventare, un giorno, i tuoi migliori clienti.
#8 Studiare e aggiornarsi
Google cambia sempre le carte in gioco. Google Panda e Google Penguin sono solo alcuni esempi. I suoi algoritmi vengono aggiornati continuamente. Studiare e aggiornarsi risulta un buon modo per non fallire nella realizzazione di una strategia di web marketing.
Un esempio banale? Dallo scorso 21 aprile, se il tuo sito web non rispetta i parametri per essere giudicato da big G “mobile-friendly“, quell’etichetta azzurrina che da dispositivo mobile contraddistingue i siti perfettamente responsive, verrà penalizzato.
Per approfondire: Responsive Design: I Vantaggi di un Template Responsive
Questa informazione non è riservata a pochi eletti, bensì può essere visualizzata da chiunque. Ecco alcuni indirizzi utili dove potrai tenerti sempre aggiornato:
Immagina di aver rispettato tutti i punti sopra citati ed essere penalizzato per non avere studiato. Da strapparsi i capelli, esatto.
Rispettare questi punti ti aiuterà a rendere la tua strategia di web marketing efficace. Se hai altri suggerimenti ti invito a condividerli con me nei commenti. Un punto nascosto, di cui non ti avevo ancora parlato, è il networking! 😉
da Marialuisa Sanfilippo | 31 Luglio 2014 | Inbound Marketing
Sei un imprenditore innovativo e attento alle esigenze dei tuoi collaboratori, oppure un manager che opera ai vertici di una grande azienda, in cui esiste poca comunicazione interna tra operai e dirigenti? Qual è il modello di business che adotta la tua azienda? Puoi migliorarlo?
L’Italia è un paese conservatore, la struttura organizzativa più comune è quella verticale nella quale le attività vengono raggruppate in base al lavoro svolto, dal basso verso l’alto.
Si riscontra una scarsa collaborazione tra le unità funzionali, e l’intera organizzazione è coordinata e controllata per mezzo della sua gerarchia, ove l’autorità di prendere decisioni è affidata ai manager di livelli superiori.

Questa struttura può essere abbastanza efficace, promuove l’efficienza produttiva, e uno sviluppo degli skill. La gerarchia dell’autorità offre un meccanismo indubbiamente razionale per la supervisione e il controllo.
Tuttavia, in un ambiente in rapido cambiamento, come quello in cui viviamo, gli alti dirigenti non sono in grado di rispondere abbastanza tempestivamente a rischi ed opportunità; quindi la gerarchia, che crea distanza tra i manager al vertice dell’organizzazione e i lavoratori del nucleo operativo diventa, al cospetto del cambiamento, semplicemente d’intralcio.
Flussi di informazioni orizzontali
I confini tra le funzioni sono praticamente eliminati, dal momento che i team comprendono membri provenienti da diverse aree funzionali, e in alcuni casi le organizzazioni rinunciano del tutto alle divisioni.

Questo genere di strutture organizzative sono dette tecnicamente learning organization, e sono progettate per l’apprendimento continuo, come unica vera soluzione al cambiamento.
Attribuisci un ruolo, non un compito
In un ambiente in rapido cambiamento la struttura formale e di controllo esercitato sui dipendenti nello svolgimento del proprio lavoro deve cambiare radicalmente.
Nelle organizzazioni tradizionali, un compito è una attività lavorativa definita con precisione e assegnata ad una persona, mentre la conoscenza e il controllo del compito sono centralizzati al vertice dell’organizzazione.
Ci si aspetta insomma che i dipendenti facciano esattamente ciò che viene loro richiesto.
Assegnare un ruolo significa invece rendere qualcuno parte di un sistema sociale; è caratterizzato da discrezionalità e responsabilità, e permette che le persone facciano uso del proprio giudizio e della propria abilità per ottenere un risultato o raggiungere un obiettivo.
Nelle learning organization i dipendenti ricoprono dei ruoli e all’interno del team. I ruoli possono essere costantemente ridefiniti o adattati.
- Ci sono poche regole o procedure e la conoscenza e il controllo dei compiti sono attribuiti ai lavoratori piuttosto che a supervisori o ad alti dirigenti.
- I dipendenti vengono incoraggiati a risolvere problemi lavorando insieme avvalendosi anche dell’apporto dei clienti.
Condividi le informazioni
Nelle organizzazioni giovani e di piccole dimensioni la comunicazione interna è di solito informale e diretta. L’impiego di sistemi d’informazione e controllo formale è limitato dal fatto che i dirigenti dell’azienda hanno contatti diretti con i collaboratori nella quotidiana gestione dell’attività.
Quando queste organizzazioni diventano grandi e complesse le distanze aumentano e vengono applicati sistemi formali per gestire la mole, sempre più importante di informazioni e segnalare le deviazioni dagli standard e dagli obiettivi stabiliti.
Nelle Learning organization le informazioni vengono usate per tutt’altro scopo.
La diffusa condivisione di informazioni mantiene, invece, l’operato dell’organizzazione a livello ottimale, tentando di emulare ciò che si verifica nelle piccole attività imprenditoriali, in cui tutti i dipendenti possiedono un’informazione completa dell’azienda, e possono agire velocemente in funzione della vision aziendale.
Idee e informazioni condivise in tutta l’azienda. Il manager ha come ruolo quello di “aprire canali di comunicazione”, non solo interni, ma anche con clienti, fornitori, e anche con i concorrenti, per accrescere sempre più i livelli di apprendimento.
Pensa in questo senso a quanto siano potenti in questo Internet, in generale, e i social network in particolare.
Strutture organizzative orizzontali: parola d’ordine collaborazione
Nelle organizzazioni tradizionali, progettate per lavorare in maniera efficiente,la strategia viene formulata dai top manager e imposta all’organizzazione.
Nella Learning organization, al contrario, le azioni di una forza lavoro dotata di informazioni e potere decisionale contribuiscono allo sviluppo della strategia.
Dal momento che tutti i dipendenti sono a contatto con clienti e fornitori attraverso internet, ma anche intranet, essi contribuiscono a identificare bisogni e soluzioni e partecipano attivamente non solo al processo decisionale, ma di efficacia dell’intera organizzazione.

Nella cultura aziendale di un’organizzazione che riesce ad adattarsi al cambiamento le persone che compongono l’organizzazione hanno consapevolezza dell’intero sistema, di come il flusso di lavoro sia generato dall’interazione dei singoli, gli uni con gli altri e con l’ambiente esterno all’organizzazione.
Ogni persona fornisce un proprio contributo apprezzato e si sente gratificato dal ruolo che riveste.
L’organizzazione diviene così un ecosistema sociale in cui nascono relazioni che consentono alle persone di sviluppare appieno il loro potenziale.
L’enfasi nel trattare ognuno con attenzione e rispetto crea un clima in cui le persone possono sperimentare, assumersi responsabilità, il che incoraggia all’apprendimento, anche laddove venissero commessi errori.
Dunque, applicando le logiche delle organizzazioni votate all’apprendimento, possiamo dire che:
- solo gratificando chi lavora con noi otterremo il meglio.
- solo motivando tutti gli stakeholders del processo grazie al quale la tua azienda funziona otterrai risultati concreti e durevoli che si propagheranno inevitabilmente
E questo accadrà per tutto il flusso di lavoro, dalla produzione del tuo prodotto/servizio fino alla vendita, o ai servizi di customer care.
Non pensare all’ottimizzazione dei costi
La comunicazione esterna infine dovrebbe essere il frutto spontaneo della comunicazione interna ad un’azienda, un prolungamento dell’azienda a tutti gli effetti.
Se la comunicazione non è coerente, beh l’esperienza dell’utente sarà di sicuro deludente.
In altre parole: puoi studiare la migliore comunicazione del mondo per attrarre clienti potenziali, ma se rendi consapevoli i dipendenti sull’importanza del loro ruolo, come pensi che la vision e la mission aziendale arrivino al cuore del tuo cliente?
Come li delizierai, se tutta l’organizzazione non sprizza entusiasmo per il ruolo che ricopre?
Basta una commessa scortese, o un centralinista arrabbiato e frustrato per comunicare l’esatto contrario di ciò che la tua agenzia di comunicazione ha studiato in ogni dettaglio.
Riflettere, prego. 🙂