Detrazioni figli a carico: guida aggiornata per il 2025

Detrazioni figli a carico: guida aggiornata per il 2025

Le detrazioni fiscali per figli a carico rappresentano uno degli strumenti più importanti a disposizione delle famiglie italiane per ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Negli ultimi anni, la normativa in materia è stata oggetto di numerose modifiche, con l’introduzione dell’Assegno Unico e Universale che ha cambiato profondamente il panorama delle agevolazioni per i nuclei familiari. In questa guida aggiornata al 2025, analizzeremo nel dettaglio come funzionano le detrazioni per figli a carico, quali sono le novità previste, chi può beneficiarne e come calcolare correttamente l’importo spettante.

Detrazioni figli a carico: cosa sono e a chi spettano

Le detrazioni per figli a carico sono agevolazioni fiscali previste dall’ordinamento italiano che consentono ai contribuenti di ridurre l’ammontare dell’IRPEF dovuta in presenza di figli fiscalmente a carico. Un figlio si considera a carico se possiede un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro, limite che sale a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni di età. Queste detrazioni spettano sia ai genitori naturali che adottivi, nonché ai tutori legali, a condizione che il figlio non abbia superato la soglia di reddito prevista.

SP - Famiglia e documenti fiscali

Le detrazioni sono riconosciute indipendentemente dalla convivenza con il figlio o dalla percezione di assegni di mantenimento. Nel caso di genitori separati o divorziati, la detrazione viene ripartita tra i due in misura pari al 50% ciascuno, salvo diverso accordo che attribuisca l’intera detrazione al genitore affidatario.

La normativa vigente distingue tra figli minori di 21 anni e figli maggiorenni, prevedendo regole specifiche per ciascuna categoria. Dal 2022, con l’introduzione dell’Assegno Unico, le detrazioni per figli a carico sono state abrogate per i figli fino a 21 anni, ma restano valide per i figli di età superiore a 21 anni e per altre categorie particolari.

Novità 2025: detrazioni e Assegno Unico

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il sistema introdotto negli anni precedenti, mantenendo la distinzione tra detrazioni fiscali e Assegno Unico. In particolare, per i figli a carico di età inferiore a 21 anni, le detrazioni IRPEF non sono più riconosciute, essendo state sostituite dall’Assegno Unico e Universale, un beneficio economico erogato mensilmente dall’INPS a tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni.

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Per i figli di età superiore a 21 anni, invece, resta in vigore la detrazione fiscale, che può essere fruita dai genitori nella dichiarazione dei redditi. L’importo della detrazione varia in base al reddito complessivo del contribuente e può essere incrementato in presenza di figli disabili o di nuclei familiari numerosi. Le detrazioni per figli a carico maggiorenni rappresentano dunque un importante strumento di sostegno per le famiglie con figli che studiano o che, per altre ragioni, non hanno ancora raggiunto l’autonomia economica.

Una delle principali novità per il 2025 riguarda l’aggiornamento delle soglie di reddito e degli importi delle detrazioni, in linea con l’inflazione e con le nuove esigenze delle famiglie. Le autorità fiscali hanno previsto un aumento delle detrazioni spettanti per i figli disabili e per i nuclei familiari con più di tre figli a carico, al fine di garantire un maggiore sostegno alle categorie più fragili.

Come calcolare la detrazione per figli a carico

Il calcolo della detrazione per figli a carico si basa su diversi fattori: il numero dei figli, l’età, la presenza di eventuali disabilità e il reddito complessivo del contribuente. Per il 2025, la detrazione base per ciascun figlio a carico di età superiore a 21 anni è di 950 euro annui, aumentata a 1.220 euro per ciascun figlio con disabilità.

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L’importo della detrazione si riduce progressivamente all’aumentare del reddito complessivo del contribuente, secondo una formula che tiene conto sia del reddito sia del numero di figli a carico. In presenza di più di tre figli, la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo. Inoltre, se il figlio a carico è minore di tre anni (caso raro, visto l’Assegno Unico), la detrazione sarebbe più elevata, ma questa casistica riguarda solo i figli maggiorenni dal 2022 in poi.

Per ottenere la detrazione, il contribuente deve indicare i dati dei figli a carico nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi PF), specificando il codice fiscale e la percentuale di detrazione spettante. In caso di genitori non coniugati, separati o divorziati, è necessario indicare la ripartizione della detrazione tra i due genitori. È importante conservare la documentazione che attesta lo status di figlio a carico, soprattutto in caso di figli maggiorenni studenti o disabili.

Consigli pratici e casi particolari

Per sfruttare al meglio le detrazioni per figli a carico nel 2025, è fondamentale tenere sotto controllo il reddito complessivo del figlio, soprattutto se quest’ultimo svolge lavori saltuari o part-time. Un errore comune è quello di non considerare tutti i redditi percepiti dal figlio, rischiando così di perdere il diritto alla detrazione e incorrere in sanzioni in caso di controlli fiscali.

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Un’altra situazione da valutare riguarda i figli che risiedono all’estero: anche in questo caso è possibile beneficiare della detrazione, purché il figlio sia fiscalmente a carico e si possano documentare i requisiti previsti dalla normativa italiana. In presenza di figli disabili, la detrazione spettante è più elevata e non è soggetta ai limiti di età, rappresentando quindi un importante sostegno per le famiglie che affrontano situazioni di particolare difficoltà.

Infine, è bene ricordare che le detrazioni per figli a carico sono compatibili con altre agevolazioni fiscali, come quelle per spese di istruzione, attività sportive o spese mediche sostenute per i figli. Combinare correttamente tutte le agevolazioni disponibili consente di ottenere un risparmio fiscale significativo e di pianificare al meglio la propria dichiarazione dei redditi.

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